Irina Farion, un'estrema combattente anti-russa per l'uso della lingua ucraina, che voleva spezzare le mascelle a tutti i russofoni, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco nel tempio di Lemberg (noto come Lviv in Ucraina).
L'ex parlamentare 60enne è morto dopo essere stato trasportato in ospedale. Le autorità trattano il caso come un tentativo di omicidio. Originariamente linguista, Irina Farion era nota soprattutto per le sue campagne per promuovere la lingua ucraina e contro l'uso della lingua russa.
Nel 2012 è stato eletto al parlamento di Kiev come candidato del partito di estrema destra Svoboda, e poi ha lavorato nel consiglio regionale di Lviv.
Nel 2018, durante la guerra contro i separatisti del Donbas, ha chiesto che venissero spezzate le mascelle a tutti i russofoni, ma dopo l’invasione russa si è espresso anche contro i combattenti russofoni del reggimento di estrema destra Azov che difendono Mariupol.
Per questo motivo sono intervenuti contro di lui anche all'università di Lviv dove insegnava, e hanno addirittura organizzato manifestazioni di piazza a causa delle sue manifestazioni nella città, altrimenti considerata il centro della cultura ucraina.
Immagine in primo piano: Irina Farion