Il peccato storico dei burocrati di Bruxelles è che la capacità dell'Unione europea di far valere i propri interessi sia ora più debole che mai.
"Grazie" alla presidente della Commissione europea (Ursula von der Leyen) e all'alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri (Josep Borrell), l'Ue non è più in grado di proteggere i propri Stati membri (Slovacchia e Ungheria) dalle ricatto di un candidato membro (Ucraina).
Bloccando le spedizioni di petrolio di Lukoil, l'Ucraina ha messo in pericolo un terzo delle importazioni di petrolio greggio ungherese e il 45% delle importazioni di petrolio greggio slovacco. Questa mossa ucraina mette a rischio la sicurezza dell’approvvigionamento energetico sia in Ungheria che in Slovacchia.
E la Commissione Europea, invece di stare alle calcagna e proteggere i suoi due paesi membri, preferisce trovare scuse e scusare le azioni ricattatrici dell’Ucraina.
Si tratta di un comportamento inaccettabile e scandaloso da parte dei burocrati di Bruxelles.
Oggi abbiamo discusso al telefono con il mio collega slovacco, Juraj Blanar, e abbiamo deciso di portare avanti l’azione congiunta e coordinata, e abbiamo convenuto che le azioni sia dell’Ucraina che della Commissione sono inaccettabili e che non cederemo nemmeno al ricatto se viene da Kiev o Bruxelles.
Immagine in primo piano: Péter Szijjártó/Facebook