A Csíksomlyo si prepara una brutale provocazione rumena, si sta costruendo una base di addestramento interna e della gendarmeria.

"Si sta preparando un assassinio quasi insondabilmente sfrontato contro il Sicilia e l'intera nazione ungherese. Lo Stato rumeno (qui Stato, non governo è il termine corretto, poiché è il culmine di un profondo dominio romeno pluridecennale) prevede di costruirlo nelle immediate vicinanze del luogo di pellegrinaggio più importante per gli ungheresi, cioè la chiesa di Csíksomlyó e della sella Somlyó, dove sono stati pronunciati centinaia di migliaia di addii, una delle più grandi basi di addestramento interno e della gendarmeria del paese con poligono di tiro, campi di pratica, caserme ed edifici di servizio.

I terreni furono rubati ai legittimi proprietari dal Ministero degli Interni nel 1996, privando gli ex proprietari dei cinque ettari di terreno e i loro discendenti del diritto alla riprivatizzazione concesso dalla legge sugli indennizzi.

Il motivo è stato l’interesse dello Stato rumeno, alla mossa vergognosa sono seguiti molti anni di contenziosi, che si sono conclusi nell’aprile di quest’anno (purtroppo, ovviamente) con il completo fallimento degli ungheresi presso la Corte Suprema d’Appello rumena, contro la parrocchia cattolica romana della Chiesa di Csíksomlyó e i privati ​​coinvolti ha riferito la verità al Ministero degli Interni.

Se nessuno convincerà i romeni a vedere meglio, in futuro, nelle immediate vicinanze del nostro luogo sacro, nell'area delimitata dal cimitero cattolico di Sereda, il cosiddetto quartiere residenziale di Kalász, la Chiesa di Dio e la Sella di Somlyó , in futuro, gendarmi beffardi blu indaco e soldati da campo schiaffeggeranno e faranno capriole da tigre, mentre negli uffici i gunar grigi custodiranno l'unità indivisibile della "Grande Romania" e il diritto esclusivo della lingua statale, se. necessario fustigare i nostri fratelli di Székely o i pellegrini della madrepatria."

L'intero articolo può essere letto in Magyar Nemzet!

Immagine in primo piano: Kelemen Kinga/Maszol