Indovinello: quanti post avrebbe scritto Péter Magyar "The Man" se un Fideszist che frugava nella tasca dei pantaloni fosse stato in agguato dietro di lui durante il suo discorso parlamentare? Scritto da Francesca Rivafinoli.
Cominciamo con un piccolo indovinello: quanti post e foto pensi che l'anti-propagandista ungherese Péter The Man avrebbe pubblicato entro 24 ore se un politico di Fidesz fosse stato nel corridoio dietro di lui durante il discorso di un leader chiave dell'UE al Parlamento Europeo - horribile dictu in the middle come una guardia di sala,
nella tasca dei pantaloni, ehm, frugando? [Nel video dalle 7:12 - ndr]
E per quanti dovremmo moltiplicare questa ipotesi se si trattasse direttamente del presidente di Fidesz?
Che tsunami di risatine avrebbe potuto suscitare il solo fatto di restare lì per un quarto d'ora! Ahah, il piccolo sputafuoco vuole così tanto essere qualcuno che passa in secondo piano, nel caso in cui le telecamere lo mostrino per un momento! Ciao, come ansima il dittatore tascabile a Strasburgo per poter almeno crogiolarsi nell'aura di un grande politico che non è d'accordo con lui! Quanto è nervoso da non riuscire a stare fermo: cosa stai lì lì come un mucchio di sventure?!?
Guarda, è fatto, cosa stai facendo?!? Ti piacerebbe diventare una guardia del corpo adesso?
In effetti, è una buona cosa che stia già esercitando il suo lavoro come guardia di sala - vedi, sente che presto sarà distratto, quindi sta trotterellando adesso, di sicuro non vuole stare nella spazzatura, lol!
E ora confrontiamo tutto questo con i contenuti caricati da mercoledì sulla pagina Facebook del primo ministro o con il canale di notizie M1. Possiamo vedere in modo visibile da qualche parte, fino al punto di una tacca indicativa, dove si trovava,
cosa ha mostrato il leader del TISZA Viktor Orbán nel suo abito blu durante la sua risposta?
Qualcuno ha affrontato seriamente questo fatto?
E dopo esserci meravigliati del funzionamento della presunta propaganda governativa onnicomprensiva, vediamo perché Péter Magyar The Man si aggirava così eccitato nel corridoio dopo aver marciato teatralmente nel primo minuto del discorso del Primo Ministro ( sotto a sinistra ) , nemmeno discretamente, ma
entrare specificamente nella scena dietro l'attuale primo ministro?
Da un lato, ovviamente, perché suggerisce sottilmente ai suoi fan quanto sia vicino alla sedia di Viktor Orbán, quanto sia pronto a balzare - visto che, visto dalla giusta angolazione, sta solo a distanza di un braccio, non così non su esplicita richiesta del pubblico, ma piuttosto secondo le indicazioni del regista (viene sempre bene quando un personaggio di teatro non viene scelto da nessuno come vicepresidente accanto al politico). Oltre ad essere in grado di comunicare in modo meno sottile con coloro che sono più ricettivi a queste cose: il primo ministro del boom parla con ogni nervo,
d'altra parte, la speranza dell'opposizione si limita a sorridere alle sue spalle, con disinvoltura e condiscendenza.
D’altra parte, e soprattutto d’altra parte, l’obiettivo avrebbe potuto essere quello di creare un’immagine Estremamente Forte nel senso Bangóné ancora più efficace: che nel momento in cui il primo ministro, dopo essersi concentrato per diverse ore, chiude la bocca alla fine della sua prima replica e si siede per mezzo secondo di silenzio, dopodiché continua a concentrarsi sulle due ore di seguito del dibattito ancora avanti, durante le quali (se ho contato bene) dovevi sederti e prestare attenzione a circa sessanta discorsi diversi (in lingua straniera o ascoltando l'interpretazione non molto più rilassante) per reagire verso l'una e mezza, in un altro discorso di dieci minuti - così che in questo momento, quando in linea di principio tutti sono seduti ai loro posti posti e riflettendo sul tema della presidenza dell’UE,
che lui, Péter Magyar, l'Uomo, e per di più, Signore, si presenti davanti al Primo Ministro,
e dargli una mano proprio nel bel mezzo del dibattito, affinché i propagandisti, Oppárdon e i giornalisti di TISZA possano scattare una foto dei punti strategici della sala riunioni.
In cui il politico dell'opposizione, accuratamente preparato alla situazione, si comporta in modo superiore, un po' condiscendente, mentre il primo ministro, che si era seduto centesimi di secondo prima, lo guarda sorpreso, e di riflesso inizia ad alzarsi, accettando la mano sconosciuta tesa verso di lui all'altezza degli occhi.
Solo Péter Magyar ha pubblicato cinque foto di questa situazione su Facebook durante la giornata.
per sostenere la narrazione secondo cui Orbán rappresenta il passato inferiore e suicida, mentre Péter Magyar è il vincitore elegante e di gran lunga superiore. Chiunque dà una mano, mangia il cuore del galante.
E poi, per deduzione, tutti valutano quanto lo riterrebbero generoso su una scala di dieci, o addirittura giusto, se nel bel mezzo di una trattativa internazionale di quattro ore seguita in diretta da tutta Europa, un connazionale improvvisamente svettasse lui per amore di Mi piace economici e istantanei e per scopi di propaganda esplicita e per il bene di una foto ti farebbe perdere la concentrazione,
quindi utilizzerebbe questa immagine per pubblicizzare la propria azienda e provare a vendere il proprio prodotto.
E allora possiamo anche giocare con l’idea che se fossimo dei cosiddetti dittatori autocratici, con media controllati dalla mano e duemila agenti stazionati contro di noi, oltre a legioni di propagandisti, passerebbero 24 ore senza che ci scoprissimo nemmeno da un capelli?
un poser subdolo con le mani sporche, che disturba e insulta la nostra dignità.
In ogni caso è un dato di fatto che per un periodo anche la Bangón ha sfondato con le sue immagini forti. A proposito, qualcuno lo ha visto ultimamente?