Nonostante l’attuale vertice UE si sarebbe concentrato soprattutto sulla competitività economica dell’Unione e sulla guerra in Ucraina, prima del vertice si sapeva invece che i capi di Stato e di governo degli Stati membri avrebbero dedicato la maggior parte del loro tempo a la questione della migrazione.
Il 17 ottobre i capi di Stato e di governo degli Stati membri si sono riuniti a Bruxelles in occasione del vertice UE per, oltre ad ascoltare il piano di vittoria del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, discutere e raggiungere un accordo sulla competitività economica dell’Unione, sull’immigrazione, e, tra le altre cose, la situazione in Medio Oriente.
A causa dei tanti temi e delle posizioni divergenti riguardo alla migrazione, in precedenza il vertice era stato programmato per altri due giorni, ma i leader degli Stati membri sono arrivati al vertice dell'UE avendo già ridotto la durata a un giorno. Partendo di buon mattino rispetto ai vertici, anche dopo una lunga giornata, i leader degli Stati membri riuscivano a mettersi d'accordo su tutte le questioni o, se rimanevano senza una soluzione concreta, la decisione veniva rinviata a più tardi.
L’UE continua a sostenere l’Ucraina
L'attuale incontro era stato programmato ancor prima per concentrarsi sulla competitività economica dell'UE e sulla questione dell'Ucraina, ma l'immigrazione è diventata la questione più urgente per diversi Stati membri, come dimostra chiaramente il fatto che, mentre l'Ucraina è stata ascoltata e hanno discusso con Zelenskiy, già all’ora di pranzo i capi di Stato e di governo hanno discusso del Medio Oriente.
La conclusione che chiude il vertice non affronta nemmeno il piano di vittoria di Zelenskyj,
la cui accoglienza, secondo il presidente ucraino, è stata positiva, mentre Viktor Orbán ha scritto sulla sua pagina social che il piano era terrificante.
Nella conclusione, invece, si sono limitati a ripetere la precedente posizione dell'UE su diverse questioni: ad esempio, continuano a sostenere l'Ucraina, condannano l'aggressione russa e i crimini della Russia contro i prigionieri di guerra, e che la pace futura può basarsi solo sulla formula di pace di Volodymyr Zelenskyj. e del diritto internazionale, e non può essere raggiunto senza che Kiev possa decidere sulla questione.
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Immagine in primo piano: Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy tiene una conferenza stampa al vertice dei capi di Stato e di governo degli Stati membri dell'UE a Bruxelles il 17 ottobre 2024. MTI/Boglárka Boglárka