La presidenza polacca dell'UE, che entrerà in carica a gennaio, solleverà ancora una volta la questione delle sanzioni contro l'Ungheria.
L'Unione europea cerca di dare nuovo slancio alla questione delle sanzioni contro la Russia, dopo che l'Ungheria cederà presto il testimone alla presidenza polacca, si rallegra Politico. Sono mesi che non si parla di nuove sanzioni e il portale di notizie di proprietà americana si risente espressamente di questo.
La Polonia ha già indicato che intende rafforzare ulteriormente il controllo dei vettori energetici che fluiscono dalla Russia verso l’Europa, in particolare quelli che evitano le restrizioni esistenti.
Secondo il giornale, Krzysztof Bolesta, ministro polacco per la protezione del clima e dell'ambiente, ha avvertito che
l'aumento delle importazioni energetiche russe è un segnale preoccupante.
Sebbene l’UE abbia già introdotto restrizioni significative sul petrolio e sul gas naturale russi, Mosca sfrutta molte scappatoie e continua a vendere i suoi vettori energetici fossili sul mercato mondiale utilizzando navi cisterna difficili da rintracciare.
Secondo il ministro citato dal giornale è quindi sempre più urgente che l'UE ripensi la sua strategia di sanzioni e la presidenza polacca offre l'occasione per farlo.
L'autore di Politico constata con amarezza che, secondo diplomatici e funzionari dell'UE, Viktor Orbán ha sostanzialmente interrotto le discussioni sulle sanzioni durante la presidenza dell'UE del nostro Paese. Ammettono che il periodo invernale sarà particolarmente difficile per l'Ucraina, ma è necessaria una proposta della Commissione per un nuovo pacchetto di sanzioni e finora le discussioni su molti punti sono in fase di stallo.
Vale la pena intervenire: già al momento delle prime sanzioni, nella primavera del 2022, il piano originario era quello di mettere in ginocchio l’aggressore bellico con queste misure. Secondo loro, ciò non è certamente riuscito.
Si prevede inoltre che la presidenza polacca ponga grande enfasi sulla crescente trasparenza riguardo alla quantità di energia fossile russa che entra nell'UE.
Diversi Stati membri hanno già indicato che le importazioni di GNL russo sono aumentate.
Si prevede che i nuovi pacchetti di sanzioni mireranno a eludere le misure esistenti, soprattutto per quanto riguarda il tetto massimo del prezzo del petrolio, che finora non si è dimostrato efficace. Ovviamente Politico non dice che il governo ungherese lo aveva indicato in anticipo.
Immagine di copertina: il primo ministro polacco Donald Tusk (b) viene ricevuto da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea
Fonte: MTI/EPA/Olivier Hoslet