Nel tardo pomeriggio di domenica Miskolc ha anche attirato l'attenzione sulla situazione a Székelyföld accendendo un fuoco di guardia. 

Secondo la decisione del Consiglio nazionale di Székely del 2015, l'ultima domenica di ottobre è il Giorno dell'autonomia di Székely. In questo periodo in molte località della Transilvania e in segno di solidarietà anche in Ungheria vengono accesi fuochi e candelieri.

In questo spirito, il Forum per l’Unità Civile (CÖF) Club Miskolc, insieme alla Fondazione per la Cultura Sociale e Ambientale Életfa, all’Associazione per l’Arte e la Civica Életműtárs e alla Fondazione Circolo di Versbarátok, quest’anno hanno collocato il loro simbolico falò sulla collina di Kalvária come bene - ha scritto mg minap.hu.

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Foto: László Mocsári / minap.hu

Gli organizzatori hanno invitato gli interessati e gli impegnati nella causa ad un incontro alle 16:00 - esprimendo la loro "unione e volontà comune". Attila Lengyel, durante l'incendio tenutosi per la quarta volta nel capoluogo di Borsod, ha detto: il popolo Székely fa parte della nazione ungherese e addirittura si impegna ad essa.

Il presidente onorario del CÖF Klub Miskolc ha sottolineato: anche più di cento anni dopo il decreto di pace Trianon, bisogna ancora parlare "almeno di autonomia" dei territori ungheresi oltre confine; allo stesso tempo ha espresso la sua gratitudine a István László Vass , che attualmente si trova in Transilvania, per aver contribuito ad accendere qui il fuoco di guardia per anni.

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Foto: László Mocsári / minap.hu

Ferenc Juhász , parroco della Chiesa dello Spirito Santo, ha sottolineato che l'idea di appartenenza e di autonomia non è diretta contro i popoli circostanti. Katalin Ferenczyné Lendeczky credeva che l'autodeterminazione degli ungheresi che vivevano in Romania dovesse essere raggiunta attraverso la pace e i mezzi della legge, e quindi, seguendo le parole del conte  István Bethlen,

 Sándor Julianna Reményik Asztalos "Come può essere" ha recitato la sua poesia ai presenti, tra cui il deputato János Kiss András Hollósy e Erzsébet Kavecsánszki e Gábor Bajusz .

Foto di copertina: László Mocsári / minap.hu