Il teologo e pastore Gergely Nagy ha evidenziato che Rita di Perintfalvi, che si apostrofa come teologa cattolica, va completamente contro tutto ciò che Gesù Cristo abbia mai rivelato.
Richiamandosi a una delle interviste di Perintfalvi, il parroco mette in luce tre idee, la cui fallacia anche un non cristiano può presto rendersi conto alla luce dei brani forse più citati del Vangelo.
"Colui che dice di se stesso: 'Io sono quello', non è certo il vero maestro. È bello stare vicino a un vero maestro, perché con lui posso essere quello che sono senza vergognarmene», Gergely Nagy cita Perintfalvi nel suo post su Facebook, e poi puntualizza: «da un punto di vista professionale strettamente teologico, noi devo dire che le affermazioni del teologo sulla struttura della teologia cristiana non reggono se rimangono all'interno - e non devi nemmeno essere un cristiano per vederlo."
Il teologo-pastore evidenzia poi sei brani dei Vangeli in cui Gesù parla di sé.
Nagy sottolinea: “In base all'autodefinizione di Gesù, le sue stesse parole ci portano a concludere che il Gesù dei Vangeli non è il maestro che, secondo Rita Perintfalvi, dovremmo chiamare un vero maestro, poiché pretende l'esclusività”.
«Secondo Perintfalvi è bello stare vicino al vero padrone, perché accanto a lui posso essere quello che sono senza vergogna», continua il parroco. Al contrario, il Gesù dei Vangeli «chiama tutti i suoi discepoli a rinnegare se stessi, a pentirsi dei propri peccati ea seguirlo».
Perintfalvi solleva due punti cardine: l'abnegazione e il pentimento dal peccato.
Gergely Nagy ricorda: "Perintfalvi si rammarica del fatto che il peccato sia un argomento frequente dei sermoni, e lui stesso in precedenza gestiva un gruppo in cui era espressamente vietato dirlo su qualsiasi cosa e chiunque. D'altra parte, il Gesù del Vangelo esige costantemente il pentimento e l'abbandono dei peccati».
“Tuttavia, le due visioni non sono professionalmente compatibili, in quanto contengono contraddizioni logiche che rendono impossibile per qualcuno accettare contemporaneamente il pensiero di Perintfalvi e ciò che i vangeli restituiscono come parole di Gesù”, conclude Gergely Nagy nel suo post.
Fonte: www.vasarnap.hu
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