Bernadett Budaházyné Trencsányi ha presentato ricorso al Presidente della Repubblica nei confronti del marito. In un'intervista pubblicata dal National Internet Monitor, il pastore riformato Loránt Hegedűs e il dott. Anche l'avvocato Tamás Gaudi-Nagy, direttore esecutivo del Servizio Nazionale di Tutela Legale, esprime la sua opinione in merito al caso noto come “processo Hunnia”.
Bernadett Budaházyné Trencsányi - moglie dell'imputato di prim'ordine György Budaházy, condannato a 17 anni di carcere, e madre dei loro tre figli insieme - ha presentato tutte le argomentazioni e i requisiti legali pertinenti per conto del marito alla Corte metropolitana (comprese le precedenti iniziative di clemenza, i vizi della procedura, l'opera pubblica del marito e il consenso) di una domanda di grazia individuale.
Nel film - che mostra anche i momenti della sottomissione - Bernadett Budaházyné Trencsányi esprime la sua opinione sulla terribile esecuzione della giustizia e le sue argomentazioni a favore della conclusione per clemenza del processo concettuale che ha comportato il linciaggio durato 13 anni del marito - ma allo stesso tempo 16 dei suoi compagni di prigionia - e cita alcune parti della domanda ed elenca i quasi 20 personaggi pubblici e organizzazioni che si sono battuti per la misericordia di coloro che sono stati trascinati.
Nel film, il più giovane che ha abbracciato il destino di chi è stato trascinato. Il pastore riformato Loránt Hegedűs e il dott. L'avvocato Tamás Gaudi-Nagy, direttore esecutivo del Servizio Nazionale di Tutela Legale, esprimerà anche il proprio parere sui motivi nazionali, legali, politici e umanitari che richiedono l'adempimento anticipato delle richieste di clemenza presentate o da presentare per il bene di György Budaházy e tutti gli imputati del processo per terrore di Hunnia che hanno acconsentito a questo.
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