L'incontro faccia a faccia tra Papa Francesco e il primo ministro Viktor Orbán in Vaticano è durato il doppio del previsto, ha richiamato l'attenzione l'esperto vaticanista Márk Érszegi. Momento importante dell'incontro è stato anche il simbolico scambio di doni, con il quale Papa Francesco ha riconosciuto gli sforzi degli ungheresi per accogliere i profughi ucraini.
Il fatto che il primo viaggio di Viktor Orbán dopo la vittoria elettorale abbia portato in Vaticano ha un messaggio simbolico. Lo stesso primo ministro ha affrontato l'importanza di questo quando ha detto: Il rapporto tra l'Ungheria e la Santa Sede è un'eredità storica, ha detto a Origo l'esperto vaticanista Márk Érszegi. Ha ricordato: la stessa eredità storica è stata sottolineata anche quando il presidente János Áder ha visitato Papa II nella Basilica Lateranense durante la sua visita in Vaticano nel febbraio 2020. La tomba di papa Silvestro. Sulla tomba del papa si può vedere la scena dell'invio della Sacra Corona al re Santo Stefano. Dunque, ha spiegato l'esperto, il rapporto tra l'Ungheria e la Santa Sede non solo ha una lunga storia, ma fa anche parte dell'identità costituzionale ungherese.
È quindi un gesto del tutto comprensibile da parte del Primo Ministro che abbia visitato il Santo Padre in nome di questo patrimonio, ha affermato Aurél Márk Érszegi.
Fonte: Origo
Immagine di presentazione: Magyar Kurír