La protesta degli insegnanti di mercoledì è stata annunciata come una manifestazione pacifica per gli insegnanti, ma la politica di sinistra (e alcuni attivisti estremisti e violenti tra loro) ha preso il controllo dell'evento. Tra gli attivisti che molestavano i manifestanti ce n'era uno che avrebbe gettato direttamente ai pedofili i nipoti del presidente del Consiglio, e tra i segni osceni dei manifestanti, provocati dalla sinistra, c'erano anche iscrizioni anarchiche di estrema sinistra che incoraggiavano espressamente la violenza.
Cose incredibili sono successe alla protesta degli insegnanti di mercoledì, che ha caratterizzato una serie di espressioni inclassificabili di attivisti politici di sinistra che hanno disturbato i manifestanti.
I nipoti del primo ministro sono stati insultati
Tra le innumerevoli atrocità, forse la peggiore è stata quando il volto pubblicitario dell'opposizione di sinistra, Áron Molnár, o come si fa chiamare, Noár, definito "uno dei rapper più brutali in Ungheria", "Funktastic" Csató Adorján, a sul palco durante il concerto serale tenutosi in piazza Kossuth, che ha "cantato" di come avrebbe voluto che i nipoti del premier cadessero nelle mani dei pedofili.
Il caso può essere trovato a 2 ore e 44 minuti nel video qui sotto:
"A Kaleta affiderei i nipoti di Gizdán, Viktor Orbán", ha gridato al microfono il "performer", seguito da Katalin Törley di Tanítanék! uno dei fondatori del movimento ha commentato: "Grazie, è stato fantastico!". Voglio dire, gli è piaciuto tutto.
Anche durante il giorno si è potuto sentire che le lusinghe politiche hanno avuto effetto, poiché la manifestazione, originariamente annunciata come una tribuna per gli insegnanti, è stata coperta da striscioni inaccettabili e osceni.
Voi figli di puttana, leggete uno dei cartelli con parole audaci, mentre un altro attivista ha detto: "Orbán, togli gli occhi dalle orbite e renditi conto di quanto tutto sia schifoso".
C'era anche un cartello che diceva: "Dai soldi, Vityó, (o picchia Feri)!"
Si vedeva anche una didascalia sotto la diretta mattutina che citava la madre del ministro dell'Interno in un contesto piuttosto ordinario.
C'era anche un'iscrizione che non solo era volgarmente formulata, ma fantasticava sulla morte di membri del governo e incitava alla violenza: "Oggi siamo gli unici in giro..." - era il messaggio di facile interpretazione sullo striscione.
Purtroppo anche l'incitamento alla violenza ha avuto dei risultati, ad esempio, il reporter di HírTV che stava trasmettendo in diretta è stato spinto verso l'alto durante la manifestazione.
Canzone partigiana comunista
Oltre ai segni osceni e di incitamento alla violenza, è stato anche sorprendente che gli attivisti politici che volevano incitare gli studenti abbiano inondato l'evento con sfumature di sinistra radicale e anarchiche. Su uno degli striscioni c'era scritto "Fanculo il sistema", e sul palco principale l'attivista del Movimento Tanítanék ha parlato di come gli insegnanti siano i nuovi partigiani contro il governo. Non molto tempo dopo, con i partecipanti è stata cantata anche la canzone partigiana dei comunisti italiani Bella Ciao.
Fonte: origo.hu