Giovani di tre nazioni hanno tenuto un incontro in Slovenia, nell'insediamento Belatinc (Beltinci) della diocesi di Muraszombati, nella chiesa di San László. Il 7 ottobre i giovani sloveni hanno invitato i giovani croati e ungheresi a cantare insieme, catechesi, preghiera e adorazione. Il programma si è concluso con un dibattito e una cena.

La chiesa di San László di Belatinc a Muravidék è piena di giovani. La città di 2.500 appassionati si trova vicino al confine ungherese-sloveno. Prima di Trianon, solo ungheresi sparsi vivevano dentro e intorno all'insediamento che apparteneva all'Ungheria.

È tradizione che le tre nazioni vicine si incontrino nella chiesa il cui santo patrono è il re Szent László. Quest'anno, per la prima volta, anche i giovani ungheresi hanno partecipato al programma per i giovani, che si è tenuto alla vigilia del grande raduno.

"Come buoni vicini e amici, preghiamo insieme, cantiamo e conosciamoci", hanno invitato gli organizzatori all'incontro. Un grande coro è arrivato dalla città di Varaždin (Varasd). Sono venuti anche gli studenti del seminario di Zagabria; il loro accompagnatore, il pastore giovanile Marko Domiter, ha detto che gli incontri organizzati con i giovani sloveni sono regolari. A nome degli ospiti, Aljazs Basa, compagno di seminario di padre Marko, ha salutato i partecipanti. I giovani sloveni di Belatinc e degli insediamenti circostanti sono arrivati ​​con diversi sacerdoti. Uno di loro, Simon Štihec, parroco di Dobrovnik, che ha portato anche i giovani ungheresi che vivono qui. All'incontro hanno partecipato anche diversi sacerdoti del seminario di Lubiana.

Diversi gruppi di ospiti sono arrivati ​​anche dall'Ungheria. Guidati da Krisztián Ora, cappellano della parrocchia di Nostra Signora di Szentgotthárd, e dal diacono Balázs Vigh, è arrivato un autobus carico di studenti della scuola elementare e media superiore di Szent Gotthárd, la comunità religiosa della parrocchia di Szentgotthárd. All'incontro, guidati dal prefetto Richard Végerbauer, sono venuti anche gli studenti del seminario di Győr.

Fonte e immagine: Magyar Kurír