L'attivista è stato imprigionato per 22 mesi per aver scritto sulla persecuzione dei cristiani in Egitto. Dietro le sbarre, ha completato gli studi in videoconnessione e ha potuto discutere online la sua tesi all'Università di Bologna.

Patrick Zaki, un attivista per i diritti umani che il giorno prima era stato condannato a tre anni di carcere da un tribunale penale locale con l'accusa di aver diffuso notizie false, è stato graziato mercoledì dal capo dello Stato egiziano dopo aver scritto in un articolo sulla persecuzione dei cristiani che vivono nel Paese arabo.

Secondo la decisione di clemenza del presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi, Zaki sarà rilasciato per il resto della pena. L'attivista avrebbe dovuto scontare altri 14 mesi dietro le sbarre, poiché gli sono stati accreditati i 22 mesi che aveva trascorso finora in custodia ufficiale.

Il verdetto di martedì è stato accolto con forti proteste da parte del governo italiano e di attivisti per i diritti umani egiziani e italiani. Contro la sentenza del tribunale d'urgenza di Mansoura, competente in materia di sicurezza dello Stato, non può essere presentato ricorso, solo il capo dello Stato ha l'autorità di annullare la sentenza o, se del caso, di esercitare la clemenza.

L'attivista egiziano, che stava proseguendo gli studi post-laurea a Bologna, è stato arrestato nel febbraio 2020 quando è tornato nel suo Paese per una breve visita familiare. È stato arrestato all'aeroporto del Cairo da impiegati dei servizi segreti.

Zaki è stato accusato di diffondere notizie false sulla base di un articolo che ha scritto nel 2019 sui cristiani in Egitto, in cui si afferma che i cristiani che vivono nel Paese arabo sono stati perseguitati.

L'uomo ha trascorso 22 mesi in custodia delle autorità, ed è stato poi libero di difendersi fino alla conclusione del processo nella città di Mansúra. Ha potuto anche terminare gli studi e discutere la sua tesi all'Università di Bologna in video collegamento, ma le autorità egiziane non gli hanno permesso di partire.

Il premier italiano Giorgia Meloni ha sottolineato anche dopo la sentenza di martedì: stanno ancora lavorando per trovare una soluzione positiva al caso di Patrick Zaki.

Dopo la decisione di grazia di mercoledì, la Meloni ha annunciato che l'attivista sarebbe rientrato in Italia giovedì. Ha anche ringraziato il presidente egiziano per questo atto molto importante.

MTI