Il Papa chiede ai fedeli di pregare per il Vertice mondiale della gioventù che inizierà a Lisbona il 1° agosto, e per i giovani in senso più ampio. “Vorrei vedere a Lisbona il germe del mondo del futuro”, ha affermato Papa Francesco.
“La Chiesa ha bisogno dei giovani per non invecchiare”, ha detto Papa Francesco in un video che annunciava la sua intenzione di preghiera per il mese di agosto, pubblicato il 27 luglio 2023. A pochi giorni dall'apertura dell'Incontro Mondiale della Gioventù di Lisbona ( GMG ), a cui parteciperà dal 2 al 6 agosto, Papa Francesco ha dedicato a questo evento la sua intenzione di preghiera di agosto.
In questo video il Papa parla con tre giovani, uno delle Filippine, uno del Brasile e uno della Costa d'Avorio, e sottolinea che
"la Chiesa non è un circolo per anziani, così come non è un circolo per giovani". "Se diventa un club per anziani, morirà sicuramente", ha avvertito St. II. Citando Papa János Pál, "se viviamo con i giovani, diventiamo giovani".
Papa Francesco ha spiegato anche la scelta del motto dell'Incontro mondiale della gioventù: «Maria si alzò e partì in fretta». Per lui si tratta di un appello, un'esortazione ai giovani a “cominciare ad aiutare gli altri”.
"Non appena Mary scopre che diventerà la madre di Dio, non se ne sta lì a farsi un selfie o a mettersi in mostra. La prima cosa che fa è partire in fretta per servire e aiutare", ha sottolineato il successore di Péter.
Infine, Papa Francesco ha confessato il sogno di vedere a Lisbona "un germe del mondo del futuro" dove "l'amore è al centro". "Siamo in guerra e abbiamo bisogno di qualcos'altro. Per un mondo che non ha paura di testimoniare il Vangelo", ha sottolineato. Il capo della Chiesa cattolica vuole soprattutto vedere “la gioia, perché se noi cristiani non sperimentiamo la gioia, allora non siamo autentici e nessuno ci crede”. Per questo, in agosto, il Papa chiede ai fedeli di pregare perché l'Incontro Mondiale della Gioventù di Lisbona aiuti noi giovani a metterci in cammino e testimoniare il Vangelo con la nostra vita”.
Tradotto da Katalin Hegedüs
Fonte: Aleteia/zarandok.ma