Solo pochi anni dopo che la posizione del governo ungherese sulla migrazione ha causato grande indignazione in Germania, i tedeschi hanno subito capito chi aveva ragione.
Non sono passati nemmeno dieci anni da quando Angela Merkel ha pronunciato la famosa frase "Wir schaffen das", e i profughi hanno iniziato ad affluire in Germania nell'ordine di decine di migliaia al giorno. I tedeschi portavano manifesti "Rifugiati benvenuti".
Solo l'Ungheria ha deciso diversamente: Orbán ha costruito una recinzione e "ha detto che non lo avrebbe permesso a casa".
Era la prima volta che venivano scosse le fondamenta dell'Europa unita, scrive il quotidiano slovacco Hlavné Správy, che sottolinea anche come il calcolo che sarebbero arrivati medici e ingegneri nell'ondata migratoria non ha funzionato.
Gli ungheresi sono diventati una vergogna per l'Unione, i cui leader non potevano fare a meno di disprezzare il governo ungherese, e da tutte le parti si sentiva dire che l'Ungheria doveva essere punita in qualche modo democratico e umanitario, ricorda il giornale.
L'articolo, però, passa poi a quanti attentati terroristici sono stati commessi da migranti, citando esempi del camion killer al mercatino di Natale, lo stupro ai festeggiamenti di Capodanno e tanti altri casi, che, secondo l'autore, non ce l'hanno nemmeno fatta nella "notizie locali, la verità grazie ai media".
"L'atmosfera in Germania è cambiata. Oggi nessuno parla con disprezzo della recinzione ungherese. Anzi. Sono state costruite molte nuove recinzioni", riferisce Hlavné Správy.