Abbiamo consolidato un piedistallo morale, su cui vale la pena costruire e che è esemplare.
La potente dimostrazione della maestà, della moralità e della moralità pubblica del popolo ha confermato che il governo e la maggioranza dei nostri cittadini possono reagire con sobrietà anche in situazioni inaspettate. Non è un caso, dal momento che l’indizione di referendum e la continuità delle consultazioni popolari sono garanzia di decisioni strategiche sociali ottimali.
La vera destra ha mostrato una forza unita, senza dimenticare l’essenza del vero cameratismo.
Con ciò è stata eliminata l’immagine del Paese senza conseguenze. Abbiamo consolidato un piedistallo morale, su cui vale la pena costruire e che è esemplare.
I liberali distruttori del paese, i criminali della sinistra dell’opposizione, hanno continuamente svenduto il nostro paese dal 2002 al 2010 e lo svendono ancora oggi. Nel 2006 hanno lanciato proiettili di gomma contro persone pacifiche, hanno ingannato gli elettori e hanno mentito sulla bancarotta del paese, forse ora potranno riavere ciò che meritano per le loro azioni.
Non si sono scusati per i loro crimini qualificabili.
Oggigiorno si presentano come vergini politiche. Invano, perché sono diventati trasparenti, quindi non esistono per una persona sana di mente. Il lancio del boomerang ha aperto la strada affinché i loro scandali venissero affrontati dalla volontà popolare, dalla giustizia e dalla moralità pubblica.
Gyurcsány, la signora Gyurcsány (Klára Dobrev) e Katalin Cseh, Anna Donáth che si nasconde nella loro ombra e Márton Gyöngyösi che si afferra l'orlo della gonna sono i paladini del tradimento degli interessi ungheresi. Non sono riusciti a mostrare il loro patriottismo e a servire gli interessi comuni degli ungheresi nemmeno per un minuto.
Il dimissionario Presidente della Repubblica ed ex Ministro della Giustizia, invece, ha servito a lungo il nostro Paese con anima e cuore.
Dicono che errare sia umano. Anche loro lo sanno, ma hanno capito che ora possono dare un esempio morale tale da potersi aspettare il perdono da Dio, dal loro Paese e dalle nostre famiglie.
La loro testimonianza storica è una forza morale e psicologica che dovrebbe essere custodita per sempre dagli ungheresi, che è in anticipo rispetto a qualsiasi manifestazione di piazza.
László Csizmadia,
presidente del consiglio di amministrazione della CÖF-CÖKA