Oggi non uccidono più, anche se lo farebbero a loro piacimento, ma concludono che tutti i sostenitori del governo sono pedofili, "pedofides".

"(...) Oggi è arrivato il mondo del "bello è brutto e il brutto è bello", l'apoteosi di tutto ciò che è deviante, disgustoso e innaturale, oggi "solo" medium gelatinosi dall'aspetto indescrivibile leggono fiabe ai bambini, che poi visitano la "stanza della masturbazione" e lì fanno quello che fanno. Oggi, come programma principale della cerimonia di apertura della stagione culturale, i brutti, i grassi, gli schizzinosi, le "donne" diventate uomini e gli "uomini" diventati donne, i malati, gli zoppi e gli zoppi , si contorcono sul palco mentre si cospargono di polvere. È diventata arte. Proprio accanto, in Austria.

Oggi malati di mente vestiti da cani protestano alla stazione centrale di Berlino e rivendicano i loro diritti. Vista da qui, Ippia che fa scivolare l'obelus dalla bocca del cadavere della peste assomiglia a Santa Giovanna. Oggi i pazienti mentali "verdi" dichiarano guerra alle giostre, all'angolo successivo altri pazienti mentali "cavalcano" teste di cavallo di peluche montate su manici di scopa e il pubblico urla e si arrabbia.

Oggi non uccidono – anche se lo farebbero a loro piacimento – ma fanno sì che sui loro striscioni siano scritti tutti i pedofili filogovernativi, “pedofides”, e

Sándor Rónai dice al giornalista: »frughi nei pantaloni dei bambini?«.

Oggi questa la chiamano politica.

Tamás Pilhál: Il salvatore del DK ha scosso il bastone dello schiaffo

Mio Dio... Che pena, che meschinità, che niente. Quanto contemporaneo, quanto assolutamente e fatalmente contemporaneo. Che bello, che importanza, che Rónaisándor.

Ho vissuto in un’epoca sulla terra in cui l’uomo divenne così degradato da invocare volontariamente e volontariamente la virtù e l’innocenza per autogiustificarsi e idolatrare la sporcizia, il disgusto e il nulla come libertà. Cioè, se stesso. Dobbiamo costruire un mondo nuovo da qui e da questo. Per i seguaci irriducibili e arretrati della normalità, del bello, del grande e dell'eroico."

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Immagine di presentazione: MTI/Szilárd Koszticsák