László Cseuz ha testimoniato ancora una volta la sua perseveranza e forza di volontà, cosa che fa vergognare i giovani. L’insegnante di educazione fisica in pensione, 80 anni, che ha visitato in bicicletta tutti i siti delle Olimpiadi estive dal 1992, ha percorso 2.000 chilometri in 16 giorni per andare da Szentes a Parigi per le Olimpiadi del 2024.  

"Ho pianto a Parigi"

Dal 1992, László ha pedalato in tutte le località delle Olimpiadi estive, quindi è stato presente a 8 Olimpiadi in 32 anni. Si è perso quello di Tokyo a causa dell’epidemia di coronavirus, invece ha percorso 7mila chilometri in bici a casa.

Ho pianto a Parigi e ho pianto a Szentes

- ha esordito László rivolgendosi a Metropol, che è molto orgoglioso di essere riuscito, nonostante tutte le difficoltà, a raggiungere in bicicletta il luogo delle Olimpiadi del 2024.

I suoi figli l'hanno aiutata

I suoi figli, Cinti e Laci, lo hanno aiutato a orientarsi e a prenotare l'alloggio, e sua figlia e suo figlio si sono alternati contattandolo telefonicamente. Lo sportivo ottantenne ha ammesso che le salite erano per lui la sfida più grande e che spesso si perdeva. Alla fine ha deciso che non sarebbe tornato più in bicicletta, ma in aereo.

"Ho percorso 243 km in più del previsto perché mi sono perso. Entrambi i miei figli hanno lavorato incredibilmente duramente affinché avessi successo. Sono sicuro che senza di loro non avrebbe funzionato. Hanno pianificato esattamente il viaggio, hanno cercato l'alloggio e si sono alternati mantenendosi in costante contatto con me. Ho causato loro molti problemi, ho anche ostacolato il loro lavoro quotidiano"

"La pigrizia non è il mio mondo"

Zio Laci ha raccontato al Metropol che si riposa qualche giorno dopo il ritorno a casa, ma poi ricomincia a fare sport, va a nuotare e, ovviamente, va in bicicletta. Tuttavia, a causa della sua età, non vuole più partecipare ad altre Olimpiadi.

"Vado regolarmente a nuotare, come facevo prima, e andrò anche in bicicletta, anche se non percorro più lunghe distanze. Non voglio smettere di fare sport, devo sempre fare qualcosa. Ho anche una cyclette, se c'è una bufera di neve o un temporale posso comunque fare sport. La pigrizia non è il mio mondo"'

Ha concluso le sue parole László Cseuz.

Foto: László Cseuz