Il giusto esercizio del mandato rappresentativo non è solo un diritto, ma anche un obbligo derivante dalla funzione della democrazia indiretta, dal divieto di abuso del diritto, e allo stesso tempo dal principio della sovranità popolare. L'onorario dei membri del Parlamento europeo è il doppio dello stipendio di un deputato ungherese, nonostante ciò, la legislazione dell'UE dice molto poco sull'obbligo di svolgere correttamente le funzioni e sui suoi dettagli - scrive l'avvocato costituzionalista Dott. Zoltán Lomnici Jr. nel suo post sul blog che tratta l'argomento.

A questo proposito va sottolineato che mentre la normativa vigente nel nostro Paese prevede espressamente l’obbligo di presenza dei rappresentanti, e definisce anche stringenti conseguenze economiche nel caso in cui un rappresentante non svolga correttamente le sue funzioni e resti assente alle riunioni o ai comitati lavorare senza giustificazione, fino a quando, secondo la legislazione europea, non viene detratto alcun denaro per casi simili.

Secondo l'articolo 156 del Regolamento del Parlamento europeo (PE), ai rappresentanti deve essere fornito un foglio di presenza da firmare alle riunioni. Secondo quanto risulta dal foglio delle presenze, i nomi dei rappresentanti presenti dovranno risultare come “presenti” nei verbali delle riunioni. I nominativi dei rappresentanti assenti certificati dal Presidente devono risultare nel verbale della riunione come “assenti certificati”. Questa regola indica che i rappresentanti devono fornire una prova ufficiale della loro assenza.

Per gli eurodeputati non è definito nello specifico quante volte e per quanto tempo possono assentarsi, e non ci sono conseguenze legali.

Solo i deputati godono di una posizione così privilegiata, diversamente prevede l'articolo 60 dello statuto dei funzionari dell'UE, secondo il quale, salvo malattia o infortunio, il funzionario non può assentarsi senza il previo consenso del suo diretto superiore. Fatte salve le eventuali misure disciplinari applicabili, tutte le assenze non autorizzate, debitamente accertate, devono essere detratte dalle ferie annuali del funzionario. Se il funzionario ha utilizzato le sue ferie annuali, perde il diritto alla parte della sua retribuzione corrispondente allo stesso periodo. Se il funzionario desidera trascorrere le sue ferie in un luogo diverso dalla sede di servizio, deve chiedere la previa autorizzazione dell'autorità che ha il potere di nomina.

Se un eurodeputato non si presenta al suo posto di lavoro, l’unico problema minore è che riceve milioni di fiorini al mese dalle tasse dei cittadini europei senza svolgere alcun lavoro, il problema più grande è che non può svolgere la funzione principale dell’ufficio di rappresentanza. e far valere gli interessi del popolo europeo e soprattutto ungherese nell’UE.

Durante il dibattito dei leader della lista al Parlamento europeo, Péter Magyar ha criticato Tamás Deutsch per aver partecipato a poche votazioni al Parlamento europeo e ha sottolineato che i rappresentanti del partito TISZA verranno nei loro posti di lavoro e rappresenteranno gli elettori. Nonostante ciò, è stato assente per la prima volta importante dalla riunione del Comitato Costituzionale, dove è il 4° vicepresidente dell'organismo. Ciò è contrario alle promesse fatte e può essere visto come un inganno agli elettori. La democrazia rappresentativa, che incarna l’esercizio del potere indiretto, soddisfa le condizioni imposte dallo Stato di diritto – così spesso enfatizzate da Bruxelles – se i rappresentanti eletti fanno rispettare la volontà del popolo.

È moralmente inaccettabile che un rappresentante del Parlamento europeo non partecipi ai lavori parlamentari perché è contrario ai principi della democrazia indiretta. I parlamenti sono la base della democrazia rappresentativa, in cui i rappresentanti sono eletti dall’elettorato. Partendo dall'analogia con i parlamenti nazionali, il PE è anche un organo di rappresentanza popolare, in cui i politici devono rappresentare gli interessi dell'Europa e del proprio Stato nazionale, e devono sforzarsi di far rispettare la volontà di coloro che votano per loro, poiché fonte di tutto il potere è il popolo, il potere pubblico – e chi lo esercita – e può essere legittimo solo se dispone di un’adeguata autorizzazione democratica e legittimità popolare. Questa autorizzazione comporta anche un obbligo: i rappresentanti siedono sui banchi del Parlamento europeo grazie ai loro elettori e, di conseguenza, devono tenere conto della volontà dei loro concittadini nelle loro decisioni. Ciò è evidenziato anche dalla Legge fondamentale ungherese (Alaptv.), quando stabilisce che il popolo esercita il proprio potere attraverso i suoi rappresentanti eletti, eccezionalmente direttamente. Dichiarazioni simili sono contenute nell’articolo 10, paragrafi 1 e 2, del trattato sull’Unione europea (TUE), secondo il quale il funzionamento dell’UE si basa sulla democrazia rappresentativa e la rappresentanza diretta dei cittadini a livello dell’UE si realizza in il PE.

Sebbene il Codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo sull'integrità e la trasparenza stabilisca all'articolo 1 dei principi fondamentali che, nell'esercizio delle loro funzioni di deputati al Parlamento europeo, i deputati considerano e osservano i seguenti principi generali di condotta: diligenza , onestà e rispetto della dignità e della reputazione del Parlamento nel suo complesso, tuttavia, si può affermare che la legislazione comunitaria, da un lato, parla pochissimo dell'obbligo di svolgere correttamente i compiti di rappresentanza e dei suoi dettagli, e dall'altro D'altro canto non stabiliscono affatto sanzioni pecuniarie in caso di assenze ingiustificate.

Fonte: alaptorvenyblog.hu

Foto di copertina: MTI/Ufficio Stampa del Ministro/Zoltán Fischer