La Polonia ha raggiunto un livello di scandalo diplomatico. Secondo Péter Szijjártó il comportamento di Varsavia è "patetico e infantile".
La presenza dell'ambasciatore ungherese a Varsavia all'apertura della presidenza polacca nel Consiglio dell'Unione europea non è auspicabile a causa del diritto d'asilo concesso a Marcin Romanowski in Ungheria, ha dichiarato a TVP Info la viceministra polacca Magdalena Sobkowiak-Czarnecka Venerdì.
Proprio la settimana scorsa Sobkowiak-Czarnecka ha parlato di: gli Stati membri dell'UE, compresa l'Ungheria, saranno rappresentati a livello di ambasciatori all'apertura festiva di venerdì.
Venerdì, però, il viceministro ha annunciato che all'inaugurazione era stato invitato l'intero corpo diplomatico, mentre il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha indicato in una nota diplomatica indirizzata all'ambasciatore ungherese a Varsavia che il capo della missione "non è il benvenuto nel teatro".
"Per questo aspettiamo di vedere se si presenterà qualche rappresentante di basso rango dell'ambasciata", ha osservato Sobkowiak-Czarnecka.
La mossa è una conseguenza della concessione di asilo politico da parte dell’Ungheria a Marcin Romanowski, rappresentante dell’opposizione polacca ed ex viceministro della giustizia.
Un importante politico polacco ha chiesto e ottenuto asilo in Ungheria
In relazione a quanto accaduto, il Ministero degli Affari Esteri e del Commercio ha presentato la posizione del Ministro degli Esteri Péter Szijjártó, secondo il quale
"Riguardo alla decisione del collega ministro degli Esteri polacco si contendono due termini: patetico e infantile".
Il 1° gennaio la Polonia ha assunto formalmente la presidenza dell’UE. Antónia Costa, presidente del Consiglio europeo, parteciperà alla cerimonia di apertura che si terrà venerdì sera al Teatro Nazionale di Varsavia.
MTI
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Foto di copertina: il primo ministro polacco Donald Tusk
MTI/EPA/Olivier Hoslet