Dante parte la notte del Giovedì Santo prima di Pasqua per trovare una risposta alla domanda più importante di tutte le persone: qual è la giusta, la vera strada della vita che conduce alla felicità.

A Firenze nacque Dante Alighieri (1265-1321), celebre pensatore e politico dell'epoca, la cui morte quest'anno il mondo colto ricorda il 700° anniversario della sua morte. Nella sua opera principale, The Divine Play, eterno capolavoro della letteratura europea, è partito la notte del Giovedì Santo prima di Pasqua all'età di 35 anni, "a metà del cammino della vita umana", per trovare una risposta alla domanda principale domanda di ogni essere umano: qual è il giusto, il vero cammino della vita, che conduce alla felicità

Con lo studioso poeta dell'antica Roma, Virgilio, visita personaggi famosi, scienziati, politici e governanti che conosce, per vedere come le loro vite continueranno nell'eternità. Da quando l'Europa ha iniziato a contare il tempo dalla nascita di Cristo, c'erano pochi dubbi che Cristo fosse il Figlio di Dio, che ha creato l'universo e l'uomo in esso, nato come uomo.

Il pagano Virgilio conduce Dante nei due grandi regni dell'eternità, l'Inferno e poi il Purgatorio. All'inferno, l'odio, la rabbia, l'invidia e altri terribili peccati tormentano le persone che vi continuano la loro vita terrena. Profondamente sconvolto, Dante fugge dalla vista delle persone all'Inferno e raggiunge il Purgatorio. La sofferenza qui non è minore che all'Inferno, ma quelli là la sopportano con gioia, perché hanno speranza! Le persone lì sanno di aver peccato contro i comandamenti di Dio e devono fare ammenda.

E se saranno purificati dal peccato, raggiungeranno la felicità.

Infine, Dante raggiunge il Paradiso, la terra della beatitudine, dove "L'amore muove il sole e tutte le stelle!" La visione dei colori di Dio dà una gioia sconfinata. Dio, che è l'Amore stesso! Qui viene ricevuto da Beatrice, il puro amore della giovinezza di Dante, e gli indica i santi la cui vita fu governata dalle Virtù in terra e che li renderanno felici nell'Eternità.

L'opera di Dante risponde anche alle domande della gente di oggi, se la si ascolta a cuore aperto.

Il mondo, le persone, praticamente non è cambiato nulla, anche oggi tutti desideriamo, cerchiamo la vera strada per la felicità. Molte persone, anche dopo l'esempio di 2000 anni di cristianesimo, senza preoccuparsene, cercano di cercare e trovare la felicità senza Dio e Suo Figlio, Gesù Cristo. Prima o poi falliranno. Non sanno quello che sapevano tutti nel Medioevo: il creatore e signore del mondo è Dio, che è l'amore stesso. Chi ama personalmente tutte le persone! Che si è fatto uomo per avvicinarci a lui! Per fare di Lui il centro della nostra vita!

Dio non classifica le persone in persone religiose e non religiose.

Lui è il Padre di tutti! Invita tutti alla felicità! Sta pazientemente e amorevolmente aspettando che noi troviamo la strada giusta, così come l'ha trovata Dante dopo tante esperienze e pensieri!

Possiamo essere felici ovunque e in qualsiasi momento se accettiamo i comandamenti che Dio diede a Mosè 4000 anni fa, incisi su due tavolette di pietra. Noi umani non siamo solo creati per pochi decenni, non solo questo mondo visibile è nostro, ma abbiamo la vita eterna! La risurrezione di Gesù Cristo lo ha dimostrato. Ecco cos'è la Pasqua!

Dopo la morte, che pone fine alla vita terrena, la nostra vita continua nel mondo che abbiamo scelto durante la vita terrena: con Dio o senza Dio!

In Paradiso o all'Inferno, o nel purgatorio appartenente al piazzale del paradiso.

Tutti sperimentano ogni giorno che se scelgono il bene, saranno pieni di felicità. Il Giovedì Santo e il Venerdì Santo ricordano che il male umano è crudele. Ma Dio è molto più potente! Egli è il Signore del mondo! Ed è con noi, in noi, nel profondo del nostro cuore!

Non ci lascerà mai! Ci ama così come siamo!

A volte nella nostra vita terrena, vale la pena pensare con Dante e imparare dall'esperienza di vita dei nostri simili e di noi stessi, e iniziare una nuova vita, traendo ispirazione anche dal rinnovamento primaverile della natura. Il rinverdimento di alberi e cespugli apparentemente morti, l'insuperabile ricchezza dei fiori, l'esperienza e l'ammirazione per la forza e la bellezza della vita, riempiono i nostri cuori di vera gioia e innalziamo un inno di ringraziamento al Signore!

Fonte: Mária Prokopp / vasarnap.hu

Foto di copertina: Krisztián Szénnyes