László Szőcs ha scritto una nota su Magyar Nemzet sullo studente universitario ungherese di 21 anni di buona famiglia che è diventato islamista preparandosi agli attentati Ne riportiamo alcuni dettagli.

La notizia è sia inquietante che rassicurante. Un ungherese sospettato di terrorismo è stato catturato dagli uomini del TEK nella città giardino di Kecskemét: questo è estremamente preoccupante. Le autorità ungheresi sono state vigili e attente, il che dà motivo di ottimismo. Un po'.(…)

E per qualche ragione, abbiamo sempre sperato di farla franca. Non solo l'effettivo atto di terrorismo, ma anche che il pericolo arriva qui. L'attacco islamista a Vienna sette mesi fa ci è stato spaventosamente vicino. Salem Abdeslam, l'autore degli attacchi terroristici a Parigi nel novembre 2015, ha potuto visitare due volte la stazione ferroviaria Keleti di Budapest, solo due mesi prima che lui ei suoi compagni uccidessero 137 persone nella capitale francese. Secondo le informazioni, è arrivato qui in macchina passando per l'Austria e poi è tornato in Belgio.(...)

In un villaggio globale dominato da Internet e dalla gente che scorre liberamente, anche i pensieri scorrono liberamente. È impossibile impedire che alcuni dei nostri compatrioti siano suscettibili alle ideologie estremiste importate dall'estero.

Gli esperti non considerano l'Ungheria uno dei principali obiettivi terroristici, ma sottolineano che si trova in una posizione logisticamente molto favorevole sulla rotta migratoria degli islamisti. Budapest dista solo poche ore di macchina dall'Europa occidentale, e poco di più dalla Bosnia-Erzegovina, questo paese dei Balcani occidentali che sta facendo vaste incursioni verso la Croazia del nord, sulle cui montagne si nascondono combattenti che hanno anche visitato l'Afghanistan come mujaheddin.

Non possiamo porre limiti alla libera circolazione delle persone e delle idee. Ma dobbiamo minimizzare i rischi.(...) In Germania, dove vivono milioni di musulmani - la maggior parte dei quali pacificamente -, la difesa costituzionale conta 28.000 islamisti, e negli ultimi anni sono stati commessi diversi gravi omicidi di islamisti.

Non vogliamo vivere in un paese del genere. Non siamo xenofobi. Non si tratta del padre turco dell'amico d'infanzia di mio figlio, che si è integrato nella società ungherese, o del negozio di kebab all'angolo, da cui compravamo il piatto di döner. Ma si tratta di una folla incontrollabile, una frazione aggressiva della quale - secondo gli esempi francese, tedesco e belga - sta già sfidando lo Stato.