Non siamo sorpresi, ma ovviamente abbiamo le mani serrate: la UEFA ha punito la nazionale ungherese con 3 partite a porte chiuse. Perché? Questa potrebbe essere una domanda su una bacheca che crea un sito Web arcobaleno? Anche questa è una band cattiva!

Come hanno dimostrato le partite di EC recentemente organizzate, i cittadini ungheresi sono in grado di mostrare unità indipendentemente dall'appartenenza al partito e sostenere con onore il loro paese - e ovviamente la loro squadra nazionale. La nostra squadra ei nostri tifosi meritano tutto il riconoscimento, i primi hanno lottato con coraggio, i secondi con disciplina (ma con entusiasmo) hanno tifato per l'undici nazionale.

Ha solo avuto un po' di puttana. Prima di tutto, questi ragazzi ungheresi compromessi non erano disposti a inginocchiarsi alla maniera BLM , e in secondo luogo, questo paese ha osato emanare una legge sulla protezione dei bambini (e non sulla protezione LGBTQ) in modo spregevole. Questi ungheresi non imparano da niente, non riescono a capire che devono comportarsi come una colonia. E se escono dalla linea, devono essere respinti,

Calcia anche la UEFA. Accusa i tifosi di comportamento razzista in assenza di ogni prova (anzi, nonostante le opinioni degli interessati), e proprio come ai tempi di Stalin, bastava la sola accusa per dichiararlo "colpevole" e le tre partite, dietro- decisione a porte chiuse. Voi della UEFA siete degli stronzi, l'avete appena dimostrato!

Péter Szijjártó ha espresso la sua opinione su quanto accaduto

"Dopo un anno e mezzo a porte chiuse, questo giugno noi ungheresi abbiamo nuovamente mostrato all'Europa e al mondo com'è quando c'è una vera atmosfera calcistica durante una partita di calcio. Le quattro partite di EC full-house a Budapest rimarranno un ricordo eterno per tutti. A causa delle restrizioni sul numero di spettatori negli altri stadi ospitanti (eccetto Londra), abbiamo avuto il maggior numero di spettatori e l'atmosfera più frenetica.

Dopodiché, ieri sera la stampa mondiale era piena del fatto che la UEFA chiuderà la Puskás Arena per tre partite a causa delle espressioni discriminatorie dei tifosi! E questo non è uno scherzo!!!

Sembra che la UEFA continuerà a impiegare i già familiari informatori da stadio inclini al cane da guardia, il cui unico compito è scrivere rapporti su chi ha detto (o non ha detto) cosa sugli spalti. Come nel comunismo: non servono prove, basta la denuncia dell'informatore.

Cosa sta dicendo ancora la UEFA con questa decisione? Correre in campo durante l'inno e provocare i giocatori cantando l'inno: va bene, mandare una linea di comando a bordo campo: va bene, puntare un laser negli occhi del portiere avversario: va bene, lanciare cose ai tifosi avversari : va bene, ma avere una partita piena, il tifo, per creare un'atmosfera frenetica: beh, ecco perché lo stadio deve essere chiuso.

Il comitato che prende una tale decisione è un organismo patetico e codardo. Vergognatevi!"