Se i libs esplodono di rabbia, dobbiamo aver fatto qualcosa di giusto. A chi importa comunque? Quanto segue è già stato scritto da Magyar Hírlap.

La notizia del referendum ungherese sulla protezione dei minori ha quasi fatto saltare in aria la community di Twitter. La destra ha elogiato il governo ungherese, i liberali erano furiosi. Hyun-Ho Cha, portavoce di Amnesty International in Germania, il referendum è solo un'illusione di democrazia, dal momento che in Ungheria non esistono praticamente media indipendenti dallo Stato.

Al dipendente dell'organizzazione, sostenuta anche dalla Fondazione Soros, è stato ricordato su Twitter che il sito non governativo Erosito.hu, secondo la sua stessa ammissione, sta esaminando trenta media indipendenti e prevede di coinvolgerne ancora di più. L'organizzazione olandese di Amnesty International ha dichiarato: non si dovrebbe tenere un referendum, ma la legge dovrebbe essere ritirata. Secondo Andy Legon, attivista britannico di Avaaz, anch'esso appartenente alla rete Soros, il referendum sarà un terreno fertile per l'omofobia e la transfobia.

Secondo il politico socialdemocratico tedesco Katja Mast, i diritti umani non possono essere votati. Reinier van Lanschot, co-presidente del partito paneuropeo Volt, ha affermato che il referendum è uno strumento divisivo e polarizzante, e non può essere utilizzato per giustificare discriminazioni.

Il libero democratico tedesco (FDP) Jens Brandenburg ha risposto: "la democrazia è più della dittatura della maggioranza". Secondo la sua connazionale Hannah Neumann del Partito dei Verdi, i diritti delle minoranze non possono essere decisi dalla maggioranza.

Secondo Maximilian Krah, membro del Parlamento europeo dell'Alternativa per la Germania (AfD), Viktor Orbán molto probabilmente vincerà il referendum, ma questo non influirà sull'unione, perché per loro LGBTQ è più importante della democrazia, dal momento che il La visione di sinistra dei diritti umani è totalitaria.

Secondo Thierry Mariani, politico del Consolidation nazionale francese, Orbán sta dando una lezione di democrazia, interrogando la gente sull'ideologia che l'UE vuole imporre loro. "Quando ci sarà un referendum sull'immigrazione in Francia?" ha sollevato. Lukas Steinwandter, l'editore del tedesco Junge Freiheit, ha scritto che Orbán ha preso una decisione intelligente e ha aggiunto che si chiede se l'UE bollirà come antidemocratico un intero popolo amante della libertà se sostiene la legge anti-pedofilia con un ampio maggioranza.

A proposito, non sono completamente soddisfatti del rapporto sullo stato di diritto della Commissione europea (CE) a Bruxelles. Katarina Barley, la vicepresidente socialdemocratica tedesca del Parlamento europeo, vuole già vedere ulteriori passi. Secondo il politico, se la CE prenderà sul serio il proprio rapporto, fornirà motivi sufficienti per applicare il meccanismo di condizionalità allegato al bilancio al nostro Paese e alla Polonia.

Per quanto riguarda le aspettative di Barley, che in precedenza aveva sollecitato la "fame" di ungheresi e polacchi, vale la pena ricordare che la stessa Vicepresidente della Commissione Europea Vera Jourová aveva precedentemente ammesso che il meccanismo non può essere utilizzato in connessione con la tanto attaccata legge sulla protezione dei minori, poiché ha lo scopo di proteggere gli interessi finanziari del sindacato.

Fonte: Magyar Hírlap