Lo hanno tenuto bene per anni, lo hanno lasciato libero, il prete lo ha preso sotto la sua ala protettrice e questa è stata la sua perdita! Sono passati quasi 7 anni da quando un migrante ruandese è stato perseguito mentre commetteva omicidi e crimini terroristici. È stato lui a uccidere un prete cattolico nella parte occidentale della Francia lunedì mattina, ha annunciato su Twitter il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin.

Secondo le informazioni del settimanale di destra Valeurs Actuelle, l'omicidio è stato commesso da un migrante ruandese accolto nella comunità del prete di 60 anni brutalmente assassinato, Olivier Maire, a Saint-Laurent-sur-Sèvre; il migrante viveva lì dall'anno scorso, prima era un senzatetto. Le Figaro scrive che l'assassino era già sotto controllo giudiziario perché nel 2020 aveva appiccato il fuoco alla cattedrale di Nantes. Inoltre, prima ancora, già nel 2019, è stato espulso dalla Francia per un crimine violento, ma lo hanno comunque lasciato restare.

Valeurs Actuelles non descrive in dettaglio le modalità dell'omicidio, ma suggerisce che sia stato commesso con estrema crudeltà.

I politici dell'opposizione erano indignati per quanto accaduto, soprattutto perché si trattava di un criminale recidivo. Marine Le Pen, presidente del National Compact anti-immigrazione di destra, ha affermato che si è trattato di un totale fallimento dello Stato e del ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin.

In Francia, qualcuno può essere un immigrato clandestino, può dare fuoco alla cattedrale di Nantes, anche allora non sarà deportato, e poi può commettere di nuovo un crimine, persino uccidere un prete, ha detto indignato il politico.

Gerard Darmanin ha dato una risposta sorprendente. Ha detto: chi chiede perché l'espulsione non è stata eseguita non conosce i dettagli.

IL PROCEDIMENTO GIUDIZIALE CONTRO IL MIGRANTE DEL RUANDA SI AVVEDE DA 7 ANNI.

Durante questo periodo, è stato stabilito che non aveva diritto allo status di rifugiato e che aveva anche commesso un crimine in Francia. Poi

SONO STATI RESPINTI, NEL 2019, MA SEMPLICEMENTE NON È STATO APPLICATO DALLO STATO FRANCESE.

Poi, nel 2020, il criminale rimasto latitante ha appiccato il fuoco alla cattedrale di Nantes, che lo aveva accolto, ma gli è stato comunque permesso di restare latitante. E ora ha ucciso il prete che lo ha accolto anche dopo.

Secondo gran parte dell'opinione pubblica francese - lo si può vedere nei commenti dei giornali - quanto accaduto mostra la disfunzionalità dello Stato francese di sinistra.

Fonte: origo.hu

Foto in primo piano: Sebastien SALOM-GOMIS/SIPA