Una serie di eventi italo-ungheresi rende omaggio a Imre Balázs Gyöngyössy, vincitore del Premio Béla, Artista Meritato, Premio Italiano alla Carriera Cinema per la Pace, German Grimme Award e regista, scrittore, poeta, drammaturgo e sceneggiatore candidato all'Oscar.

In occasione del novantesimo anniversario della sua nascita, il National Film Institute ha completamente digitalizzato, rinnovato e presenterà i film del carismatico poeta-regista in serie retrospettive a settembre e ottobre 2021, Male Image, Virágásárnap, Neztelen ou, Boys that Become Deer, The Waiters, Two Decisions, l'opera intitolata Frammento di vita, Giobbe's Rebellion, Tell Your Sons e Exiles. Due città italiane e otto ungheresi attendono gli interessati con proiezioni cinematografiche, incontri con il pubblico, presentazioni di libri, serate letterarie e mostre di manifesti.

Foto dalla ribellione di Giobbe. da un film. Fonte: www.filmarchiv.hu

Foto dalla ribellione di Giobbe. da un film. Fonte: www.filmarchiv.hu

Imre Gyöngyössy è nato nel 1930 a Pécs. Il mito, l'arcaico mondo contadino, gli antichi riti, l'esperienza dell'uomo che vive in armonia con la natura e la comunità lo hanno accompagnato per tutta la vita. Il patrimonio intellettuale e culturale italiano è diventato una fonte inesauribile di ispirazione. Nel 1951 fu arrestato come studente universitario laureandosi in italiano. Dalla fine degli anni Settanta, insieme ai suoi co-creatori, Barna Kabay e Katalin Petényi, ha realizzato film in diversi continenti sugli esuli, gli apolidi e coloro che sono privati ​​dei loro diritti umani. Il realismo magico, una simbiosi di visione e realtà e immagini poeticamente espressive hanno trasmesso per più di tre decenni il messaggio di Imre Gyöngyössy sulle persone vulnerabili della storia, su quegli eroi senza nome che resistono alla violenza con la loro energia interiore e il loro atteggiamento morale.

Imre Gyöngyössy, Barna Kabay e Katalin Petényi al festival del cinema di La Rochelle (1993) Foto: Archivio

Imre Gyöngyössy, Barna Kabay e Katalin Petényi al festival del cinema di La Rochelle (1993) Foto: Archivio

La critica straniera lo accolse con grandi consensi, i giornali italiani lo definirono il "Pasolini ungherese". Nei suoi lungometraggi e documentari, ha esplorato i limiti e l'illimitatezza della libertà. Era interessato alla nascita, alla morte e alla rinascita, alla poesia d'azione dei miti, alle relazioni umane di base, all'amicizia, all'amore, all'incontro tra madre, figlio e fratelli, alle persone che si risvegliano all'autocoscienza, alla storia e al dramma personale di ogni persona. I suoi film sono stati proiettati con grande successo nei più prestigiosi festival cinematografici internazionali del mondo e sono stati premiati. Le sue poesie sono state pubblicate solo in italiano durante la sua vita. Ciclo di proiezioni cinematografiche italo-ungheresi con il sostegno dell'Istituto Nazionale del Cinema, con la collaborazione della Cineteca, organizzato da Projekt Film Kft. e Accademia d'Ungheria di Roma.

sui film e sugli orari di proiezione qui.

A Balatonfüred, dal 16 al 18 settembre, si terrà in sua memoria il Concorso di Poesia Quasimodo, verrà presentato il libro Stigma e proiettato il suo film-poesia.

Fonte: VEOL.hu / filmarchiv.hu

Foto in primo piano: filmarchiv.hu