L'opposizione polacca presenta in parlamento un progetto di emendamento costituzionale. Secondo i nuovi regolamenti, sarebbe necessario il consenso di una maggioranza parlamentare di due terzi o un referendum per porre fine all'adesione della Polonia all'Unione europea, ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Piattaforma civica (PO), Donald Tusk, in una conferenza stampa conferenza al Senato a Varsavia venerdì.

Ha giustificato la proposta di emendamento costituzionale affermando che le dichiarazioni e le azioni dei politici del partito di governo "indicano chiaramente che l'adesione della Polonia all'Unione europea è in pericolo". Secondo il progetto, la cessazione dell'adesione della Polonia all'UE potrebbe essere avviata solo mediante referendum, o con una maggioranza di due terzi sia nella camera bassa che in quella alta del parlamento, a seguito di una decisione votata alla presenza di almeno la metà dei rappresentanti, e la relativa disposizione verrebbe registrata nella legge fondamentale.

L'attuale costituzione non prevede l'adesione della Polonia all'UE, poiché la legge fondamentale è stata approvata nell'aprile 1997 - cioè prima dell'adesione all'UE e alla NATO - in una sessione congiunta delle due camere del parlamento polacco, e la sua adozione è stata confermata in un referendum un mese dopo.

Legge e giustizia (PiS), che guida la coalizione di governo polacca, ha escluso l'uscita dall'UE con una decisione presa a settembre, e il presidente del partito, Jarosław Kaczyński, ha sottolineato all'epoca che la Polonia vuole rimanere nell'UE come stato che preserva la sua sovranità.

Fonte: MTI