Come prima, il governo ungherese sta ora affrontando il dibattito - ha scritto mercoledì il ministro della Giustizia sulla sua pagina Facebook, sottolineando: "le nostre argomentazioni professionali sono dirette e chiare e la nostra posizione è nota da tempo: per noi Ungheria viene prima!".

Judit Varga ha scritto nel suo post: "Il cavallo stanco e malato d'Europa riapparirà la prossima settimana". Perché - come ha notato - al Consiglio Affari generali si ripropone la procedura ex articolo 7, "che piano piano non interessa più a chi ha attaccato con entusiasmo l'Ungheria".

Per il ministro è evidente da tempo “che c'è solo una nota negli spartiti dei politici di sinistra liberale”. Punire l'Ungheria per non essersi allineata e aver osato dire: "proteggeremo i confini del nostro Paese e dell'Europa, non rinunceremo alla nostra sovranità e proteggeremo i diritti dei genitori ungheresi"

ha sottolineato.

Certo, a Bruxelles questo non piace, ha scritto Judit Varga, aggiungendo, "pertanto, le accuse fatte dal nulla sono nascoste sotto le spoglie di rapporti indipendenti e oggettivi, che sono pieni di doppi standard e che possono servire come oggetto di nuove procedure politiche".

MTI. Immagine in primo piano: pestisracok.hu