Cari lettori, cari amici,

Ho letto con il cuore pesante quanti miei conoscenti chiedono sui social dopo la vittoria dei 2/3 del governo, chi conosce persone all'estero che li aiuterebbero a ricominciare, perché non sopportano più quello che sta succedendo qui.

Dato che conosco diverse persone in diversi paesi, sarebbe stato mio dovere aiutare, ma purtroppo oggi non posso farlo.

Quello che è successo oggi è che ho trasferito un'architetta ucraina ei suoi figli minorenni (la famiglia di un amico) nel mio monolocale, che ho comprato per la prima volta quando avevo 42 anni. Sono fuggiti in Ungheria dal costante lancio di razzi e dal terrore russo. Sono riusciti a ottenere tutto ciò che avevano dalla macchina in un round. Mi vergognavo un po', perché anche io non ho preso veramente in mano l'appartamento, è vivibile, ma non quello vero. (Pagherò per 20 anni finché non sarà mio)

Ero impegnato con quello oggi, ma lo prometto

non appena mi esplodo, aiuto tutti a fuggire dai Latte Machiatos, pasticcini senza glutine, granelli di rosé alle mandorle e oppressione artigianale, da qualche parte oltre Piazza Mari a Jásza. Sarà difficile, ma non abbiate paura".

Fonte: scrittore Sándor Jászberényi/Facebook

Immagine in primo piano: Pixabay/Illustrazione