Alla riunione di giovedì dell'organo di rappresentanza del Ferencváros, la maggioranza "è uscita" ancora una volta dal sindaco Krisztina Baranyi, e nemmeno i rappresentanti che l'hanno sostenuta in linea di principio hanno votato a favore dell'emendamento al bilancio.

Andrea Gyurákovics, il leader della fazione Fidesz-KDNP, ha detto ieri a Magyar Hírlap che la proposta includeva spese come il caffè da 77 milioni di HUF (!) che sarà istituito dalla società di gestione patrimoniale municipale in Bakáts tér, che secondo i Baranyi è giustificato dal fatto che "non c'è un posto dove prendere un caffè" - mentre la zona brulica di ristoranti - e dalla mancanza di bagni pubblici, a cui si rimedierebbe con il complesso bar-bagno pubblico del Comune.

Anche i rappresentanti della sinistra non hanno gradito l'idea, hanno suggerito invece di mettere a concorso il progetto. Ma tra i piani figuravano anche cinquanta milioni di fiorini destinati a sostenere il "Bakáts Bunker" del vicesindaco del partito dei cani a due code Zsuzsanna "Suzi" Döme, e sebbene secondo il braccio destro di Baranyi, lo spazio seminterrato sarebbe un "fantastico spazio espositivo" con la somma di dieci milioni incassati lo scorso anno, per il rifiuto della proposta, per il momento l'idea può anche restare in sospeso.

Sándor Torzsa, un rappresentante socialista locale, ha parlato di: se è vero quanto sostiene Baranyi, che il governo locale sta già esaurendo le sue riserve a causa delle detrazioni governative, allora i compiti obbligatori dovrebbero essere finanziati prima, poi potrebbe arrivare la riabilitazione del blocco, e solo dopo tutto il resto, ma senza di esso, è solo una modifica senza concetto.

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Immagine di presentazione: MH/Róbert Hegedüs