Il gabinetto Biden vuole fare pressione sulla leadership ungherese chiudendo la convenzione che afferma l'elusione della doppia imposizione.

L'editoriale del giornale di destra americano parla di come l'amministrazione di sinistra Joe Biden stia ora cercando di esercitare pressioni sulla leadership ungherese cancellando l'accordo sulla doppia imposizione, dopo che Budapest ha per il momento sventato il piano per un'imposta unica sulle multinazionali, l'imposta minima globale.

La tempistica mostra che si tratta di rappresaglia, scrive l'editoriale, chiedendo se,

ma perché l'Ungheria dovrebbe accettare la tassa del quindici per cento quando, per attrarre investimenti, l'imposta sugli utili societari è attualmente del nove per cento?

I francesi, i tedeschi e altri si aspettano un aumento da lui perché odiano la concorrenza fiscale, ritiene il giornale, anche se l'Irlanda ha già dimostrato con la sua tassa del 12,5 per cento che questa strategia può avere molto successo.

La valutazione cita la lettera ai lettori pubblicata l'altro giorno da Balázs Orbán, direttore politico del primo ministro ungherese, secondo cui, durante l'epidemia e la guerra, la rivalità non dovrebbe essere limitata, né un altro fardello dovrebbe essere posto sulle spalle delle aziende che influenzano fondamentalmente la crescita.

Quindi il tentativo di terrorizzare non si vede bene da parte di un Paese che promuove la cooperazione internazionale, ha scritto il politico ungherese.

Intanto il nuovo sistema non porterebbe benefici finanziari agli Usa, sottolinea l'editoriale, ei repubblicani non sono disposti a rinunciare nemmeno a un pezzo di autorità nazionale in materia fiscale. Anche francesi e cinesi. Probabilmente silureranno l'accordo, che poi andrebbe bene per tutti, tranne che per i politici europei e americani che bramano più entrate - si legge nell'editoriale, visto da HVG.

Fonte: www.mandiner.hu

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