Oltre alla diversità e all'ideologia di genere, anche i partecipanti al Pride di Berlino hanno difeso l'Ucraina. Alcuni di loro hanno chiesto che le armi fossero inviate agli ucraini in modo che il Pride potesse svolgersi anche a Mariupol, che era occupata dai russi.

Le parate del Pride si sono svolte in diverse città lo scorso fine settimana e Berlino non è stata esclusa. Alcuni dei manifestanti nella capitale tedesca hanno chiesto con un grande molino che la Germania fornisse armi all'Ucraina, in modo che potessero liberare la città di Mariupol, che è attualmente sotto il dominio russo, e tenere anche lì una parata del Pride .

Diverse persone nella cavalcata del Pride hanno cercato di difendere gli ucraini con i loro costumi, molti hanno sventolato la bandiera ucraina o vestiti con i suoi colori.

In Germania, sembra che anche il governo abbia sostenuto l'ideologia LGBTQ, poiché le bandiere arcobaleno sono apparse anche sugli edifici governativi durante la parata del Pride.

Quest'anno la bandiera è stata esposta per la prima volta sul tetto del Parlamento federale tedesco per promuovere l'accettazione e la diversità. Il simbolo del movimento LGBTQ è apparso anche sugli edifici del Ministero dell'Interno e del Ministero della Difesa. Il sindaco di sinistra di Berlino, Franziska Giffey, ha affermato che la città è stata e continuerà ad essere una capitale arcobaleno. Ha chiesto alla gente di opporsi con forza a ogni forma di odio e di esclusione.

2022plus: non siamo più sorpresi dai tedeschi. Stanno affrontando un tragico inverno, in Europa è in corso una guerra omicida, l'inflazione è alle stelle, anche i cittadini tedeschi sono avviati verso il Medioevo, ma questo non è così importante. L'importante sono le bandiere arcobaleno e il fatto che possano organizzare anche una parata del Pride a Mariupol. Sì, è davvero una questione di vita. Marciare sfilacciati, affamati, ma colorati alla moda LGBTQ, scalda i cuori.

Conclusione: l'orgoglio ha salvato vite, dopo aver ucciso vite con le armi che ha spedito. Andare!

Fonte: Magyar Hírlap

(Foto didascalia: AFP/David Gannon )