La nostra vita fugace si avvicina ancora una volta al miracolo eterno, alla serie senza precedenti di eventi dell'incarnazione di Dio in Gesù Cristo. Quanto più profonde sono le ombre terrene, le manipolazioni dell'odierno Erode pronto a tutto pur di proteggere e preservare il proprio potere, le proprie guerre, le ondate dilaganti di sofferenze causate dalla siccità, dalla fame e dalla mancanza d'acqua, o la "diplomazia" dell'ostentazione, tanto più risplende la redenzione celeste-terrena nella pienezza dei tempi, la serie dei miracoli nella terra promessa.

Con queste righe inizia l'articolo apparso sul portale Felvidék.hu il primo giorno di Avvento, dal quale condividiamo alcune riflessioni.

Tutta la serie di miracoli avvenuti a nostro vantaggio, per noi, in nostra vece e nel tempo prima di noi per la misericordia misericordiosa del nostro Padre celeste, non hanno davvero un inizio e un input terreno, così come la loro produzione, produzione , e nemmeno la fine sono terrene. Il maestoso prologo del Vangelo di Giovanni, introduzione alle storie dei miracoli, lo esprime così, rifacendosi nuovamente all'inizio della genesi per sottolineare l'unicità degli eventi: "In principio Dio creò il cielo e la terra "(Genesi 1:1). Con Giovanni, "in principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio" (Gv 1,1). Più avanti leggiamo: "Il Verbo si fece carne, venne ad abitare in mezzo a noi e noi vedemmo la sua gloria" (Gv 1,14). All'inizio del cosmo, Dio è presente con il suo Spirito, all'inizio segreto della salvezza del mondo umano corrotto e caduto nella disobbedienza, il Verbo è presente con Dio, in Dio. L'intero miracolo della storia della salvezza è iniziato in Dio, come mistero della Santissima Trinità che non può essere decifrato dalla ragione umana. Poi è continuato con la discesa dello Spirito Santo su Maria, "la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra... concepirai nel tuo grembo e partorirai un figlio" (Lc 1,33; 31). I miracoli e gli avvenimenti continuano, e avviene il grande incontro, Maria va da Elisabetta, e non solo due madri si incontrano lì sui monti, in una città di Giuda (Lc 1,39), ma il feto-Dio, il Salvatore -Avviene Yehoshua che cresce nel corpo di Maria e lo speciale incontro del feto-profeta, Giovanni Battista che cresce nel corpo di Elisabetta, prima della loro nascita. L'incontro di Dio e dell'uomo, in cui il feto-uomo, l'uomo-feto e la persona che non ha ancora raggiunto l'età dell'umanità possono diventare UMANI. Per questo Giovanni Battista "si muoveva di gioia" già nel grembo materno (Lc 1,44). Questa gioiosa sintonizzazione di Giovanni Battista che vive nel grembo materno con il Signore che cresce nel grembo materno è uno dei più grandi miracoli della genesi dell'incarnazione. Questo è l'unico degno approccio spirituale al Salvatore che venne sulla terra nel corpo di Maria non solo allora, ma anche oggi questa sintonizzazione giubilante ed entusiasta, la sintonizzazione è il vero stato spirituale festivo.

Esistenza terrena e vita personale nobilitata dalla presenza di Dio

Solo con questa sintonia, risintonizzazione e sintonia l'Avvento diventerà davvero Avvento, il Natale diventerà Natale e il Cristianesimo diventerà Cristianesimo. Questa elevazione: esistenza terrena ed esistenza personale elevata dalla vicinanza a Dio. C'è la preghiera nel giubilo, c'è l'adorazione, l'unico culto degno di noi che nobilita l'uomo come uomo: il culto di Dio. Adorazione di Dio-Bambino. Il nostro destino umano è pieno di cultura celeste in tutto ciò che sale e sale. Desidero che in ogni giorno di Avvento cresca in noi quello stato d'animo di ammirazione, di giubilo, di lode, benedictus, benedicta, magnificat, alone di ammirazione, senza i quali non potremo veramente celebrare, elevandoci al di sopra del mondo erodiano, scismatico di oggi. Ciò che è impossibile con gli esseri umani è possibile con Dio!

Un Avvento miracolosamente benedetto a tutti gli ungheresi nella madrepatria e in tutto il mondo!

Fonte e articolo completo: Felvidek.ma

Immagine di presentazione: MTI