Secondo Mária Schmidt, il comunismo ha cambiato paese e si è trasferito in America invece che in Unione Sovietica. Nel suo articolo pubblicato sul blog Látószég, lo storico ha anche scritto che ora associa il 1984 di Orwell al bellissimo nuovo mondo sostenuto dai progressisti occidentali di oggi.

Schmidt ricorda nei suoi scritti che quando ha letto per la prima volta il libro di Orwell 1984, bandito nel nostro Paese, negli anni '80, quando era ancora in samizdat, ha riconosciuto il sistema comunista di tipo sovietico in cui viveva. " Di recente, tuttavia, quando l'ho ripreso, l'ho solo associato al meraviglioso nuovo mondo sostenuto dai progressisti occidentali di oggi: la spinta aggressiva degli stili di vita e di altre minoranze, il riscaldamento e la centratura della teoria della razza, l'impossibilità della libertà di discorso, la disgregazione della coesione sociale, l'eliminazione della solidarietà" - scrive. Poi continua:

" Proprio come nel caso delle democrazie popolari, popolare era una forma di sfruttamento, così il liberale di oggi è diventato anche una parola di copertura per l'antilibertà . Nella democrazia popolare, i reazionari e gli agenti imperialisti hanno minacciato il progresso, cioè il dominio del Partito, più precisamente l'avanguardia, nelle odierne democrazie liberali, le masse disinformate, vecchie, stupide e nazionaliste e i loro leader populisti ostacolano il futuro globale. Stanno bloccando l'arrivo del futuro sovranazionale, che ci ricorda stranamente quello vecchio, che i comunisti volevano internazionalizzare non molto tempo fa. In ogni occasione ufficiale, dovevamo cantare l'Internazionale, cioè "il mondo diventerà internazionale domani".

Infine, una terza citazione:
"All'inizio del 21° secolo, una parte significativa dell'élite dell'Occidente ha subito un esaurimento nervoso e da allora ha immaginato una continua crisi morale. La sua democrazia liberale sta vivendo un'era paranoica, è passata alla modalità panico ed ha eliminato tutto ciò che poteva collegarla, su cui costruire un futuro comune, compresi i principi più importanti: libertà di parola, uguaglianza davanti alla legge e solidarietà. Dichiarò guerra al cristianesimo, alla nazione, al lavoro onesto, alla concorrenza, insomma a tutti quei valori che hanno assicurato per secoli la sopravvivenza della civiltà occidentale”.

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