L'associazione civica Pro Civis ha iniziato a raccogliere firme nel Felvidék per convincere la Commissione europea (CE) a riconsiderare la sua decisione negativa presa a gennaio in merito all'iniziativa Minority SafePack, che mira a creare un sistema legale europeo per la protezione delle minoranze, Péter Őry, il capo della ong, ha annunciato lunedì.

Circa 50 milioni di persone vivono nei paesi dell'Unione Europea (UE) come membri di una minoranza indigena nazionale. L'iniziativa Minority SafePack è stata lanciata al fine di creare regolamenti a livello UE per la loro protezione. L'iniziativa ha avuto successo grazie alle firme raccolte a suo sostegno, ed è stata sostenuta anche dal Parlamento Europeo (PE) con la sua decisione presa lo scorso dicembre. Tuttavia, il 15 gennaio la Corte di giustizia europea ha deciso di non introdurre una legislazione basata sulle proposte dell'iniziativa.

"Non possiamo accettare questa decisione della Commissione europea e non possiamo ignorarla"

- ha detto Péter Őry, parlando della raccolta firme che hanno avviato. Ha spiegato: nella loro dichiarazione supportata dalle firme dei capi dei partiti politici e delle organizzazioni civili e sociali della minoranza nazionale ungherese indigena in Slovacchia, chiedono alla CE di rivedere la decisione che respinge l'iniziativa cittadina di successo del Minority SafePack. Ha aggiunto: l'associazione civile Pro Civis è una ONG specializzata negli affari di autogoverno locale e di contea degli ungheresi negli altopiani, motivo per cui stanno avviando la raccolta di firme di sostegno nelle regioni degli altopiani abitate da ungheresi.

Tra le altre cose, la dichiarazione afferma che l'iniziativa Minority SafePack - che è stata sostenuta dalle firme di oltre un milione di cittadini dell'UE - ha espresso legittime richieste e che ha creato un movimento di solidarietà delle minoranze in Europa organizzato dall'Unione federata delle nazionalità europee ( FUEN), così che molte minoranze hanno fatto della protezione delle minoranze europee una causa comune della comunità. Nel documento puntualizzano: sono convinti che la CE abbia detto no a un pacchetto di proposte il cui obiettivo è creare un'Europa che consideri la diversità linguistica e culturale un vero valore e la tuteli e la sostenga. Sulla base di tutto ciò, chiedono alla Corte di giustizia europea di correggere la sua precedente decisione e di rimettere all'ordine del giorno le proposte del Minority SafePack, e chiedono inoltre al Parlamento europeo e al Comitato delle regioni di rimettere la questione di tutela delle minoranze all'ordine del giorno e sottolinearlo in direzione della Corte europea.

Se avremo maggiori informazioni su dove poter sottoscrivere l'iniziativa dell'associazione civica Pro Civis, le pubblicheremo immediatamente.

MTI