Di recente, l'Associazione dei banchieri ungheresi ha indicato di sostenere l'estensione della moratoria in modo che i bisognosi, le famiglie e le imprese che hanno subito danni significativi dall'epidemia di coronavirus possano ricevere ulteriori aiuti mirati.

 

Dopo le consultazioni con l'Associazione bancaria ungherese e la Banca nazionale ungherese, il governo deciderà sul destino della moratoria sui prestiti, ha affermato András Tállai, segretario di Stato parlamentare del ministero delle Finanze.

Secondo András Tállai, è positivo che l'Associazione bancaria ungherese abbia recentemente indicato di sostenere l'estensione della moratoria in modo che i bisognosi, le famiglie e le imprese che hanno subito danni significativi dall'epidemia di coronavirus possano ricevere un aiuto aggiuntivo e mirato.

Nell'edizione di venerdì di Világgazdaság, il segretario di Stato ha spiegato: è ora necessario esaminare come, oltre alla prosecuzione mirata della procedura di facilitazione dei pagamenti, si possa garantire che le istituzioni finanziarie possano aiutare l'economia a ripartire dopo la crisi del coronavirus mantenendo continuamente prestito.

Ha sottolineato: l'obiettivo è continuare a fornire l'ombrello protettivo a quei clienti la cui situazione economica lo rende necessario, ma allo stesso tempo è importante dal punto di vista del futuro dell'economia che quei clienti che sono in grado di tornare a rimborsi regolari.

Ha aggiunto che il governo non rilascerà le mani a chi torna al rimborso, in quanto la legge prevede che le banche non possano capitalizzare il pagamento degli interessi dilazionati, e per effetto della moratoria la rata di rimborso non può aumentare rispetto alla precedente, invece il termine sarà prorogato.

András Tállai ha affermato che secondo i dati MNB, invece di 1,6 milioni di prestiti residenziali lo scorso aprile, 1,3 milioni di contratti erano in moratoria alla fine di febbraio di quest'anno.

Rispetto allo scorso maggio, il numero di imprese rimaste in moratoria è diminuito di 21 punti percentuali a 35.000, quindi il 50% dei prestiti residenziali e il 35% dei prestiti alle imprese sono in moratoria. Come risultato della moratoria, 1.700-1.800 miliardi di fiorini, ovvero il 3,6-3,8 per cento del PIL dello scorso anno, potrebbero rimanere nell'economia reale fino alla fine del 2020.

MTI

Illustratore: MTVA/Imre Faludi