Nel suo verdetto, il consiglio ha sottolineato che la camera disciplinare della Corte suprema polacca è l'unica con autorità sanzionatoria nel sistema giudiziario polacco. 

Mercoledì la Corte costituzionale polacca ha dichiarato incostituzionali i provvedimenti temporaneamente disposti dalla Corte di giustizia dell'Unione europea contro le norme sulla responsabilità disciplinare dei giudici polacchi. Nella sentenza della Corte costituzionale, ha affermato che i giudici polacchi "non diventano giudici dell'Unione europea quando applicano la legislazione comunitaria", e ha anche sottolineato che la camera disciplinare della Corte suprema polacca è l'unica con poteri sanzionatori in sede magistratura polacca.

Quasi in contemporanea all'incontro di Varsavia, Rosario Silva de Lapuerta, vicepresidente della Corte Ue, ha presentato la relativa decisione della corte lussemburghese, con la quale l'Ue ha nuovamente invitato la Polonia a "sospendere immediatamente" l'applicazione delle decisioni adottate dalla Camera disciplinare polacca, in quanto ha ritenuto che "l'indipendenza e l'imparzialità della camera non sono garantite"

Il ministro della Giustizia è soddisfatto del verdetto

Anche la Corte Ue ha rilasciato un comunicato in cui ha ricordato che si pronuncerà sul merito della causa in un secondo momento e ha affermato che "questa disposizione non incide sulla questione della domanda principale". Dopo l'annuncio della decisione della Corte costituzionale polacca, Zbigniew Ziobro, ministro della giustizia e procuratore generale polacco, ha dichiarato: "Ha accettato con soddisfazione l'unico verdetto possibile".

"La costituzione e la legalità polacche hanno la precedenza sui tentativi di utilizzare politicamente gli organi dell'Unione europea per tentare di interferire negli affari interni degli Stati membri, in questo caso la Polonia", ha dichiarato. Ziobro ha anche affermato che "la costituzione polacca è il documento legale più importante del Paese", riferendosi al caso in corso in cui giovedì dovrebbe essere annunciato un verdetto, affermando che la legge polacca ha la precedenza su quella dell'UE.

Adam Bodnar, il commissario polacco per i diritti umani, era del parere che la decisione rappresenta un altro passo verso l'uscita della Polonia dal diritto dell'UE e la separazione de facto dalla legalità europea.

Nell'aprile dello scorso anno, il tribunale dell'UE ha disposto la sospensione dei provvedimenti della camera disciplinare polacca, a seguito della quale il governo di Varsavia si è rivolto alla Corte costituzionale polacca, chiedendo il parere dell'organo sulla legittimità dell'organo dell'UE di disporre tali misure preliminari come ha preso contro la Polonia.

(MTI)

Foto di copertina: Ministro della giustizia polacco Zbigniew Ziobro MTI/PAP/Rafal Guz