È difficile per la maggioranza della società ungherese sopportare il fatto che due persone stiano guidando il circo elettorale delle primarie dell'opposizione, che stanno cercando di fuorviare le persone con le loro bugie.
Dove sono apparsi con le loro azioni, non è cresciuta l'erba lì. I maestri di scena di sinistra hanno indebitato il nostro Paese, schiacciato la speranza del proprio popolo sotto il loro governo. Con la collaborazione e l'aiuto dei nostri patrioti intellettuali, vorremmo ricordare agli elettori le persone che hanno trasformato il nostro paese in una repubblica rosso sangue in un giorno, il 23 ottobre 2006, il 50° anniversario della Rivoluzione ungherese.
Con la privatizzazione predatoria, due volte e mezzo l'importo sufficiente per ripagare il debito nazionale ungherese è stato diretto a società offshore. Ora promettono di più, mentre durante la loro amministrazione hanno ammesso di non aver fatto nulla, il loro leader ha detto ai disamorati che "chi non vuole può lasciare l'Ungheria!" Noi, invece, aspettiamo il ritorno dei figli e delle figlie del nostro Paese.
Sappiamo cosa divenne l'Ungheria quando i suoi predecessori comunisti espulsero quasi duecentomila giovani dal nostro paese nel 1956. La gente è stufa delle loro buffonate da circo.
Coloro che hanno rubato il pane di bocca ai loro compatrioti e portato l'Ungheria alla bancarotta non dovrebbero cercare di tornare al governo con l'aiuto straniero. Firmeremo sicuramente la petizione nell'ordine dei milioni, inviando così il messaggio che "un bugiardo sarà catturato prima di un cane zoppo". Insegniamo ai fantasmi peccaminosi del passato politico ed economico una lezione duratura con un'azione di guerriero pacifico e spirituale.
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