A Momentum piace esprimere certe cose con un tono tale da sembrare che fossero chiaramente le condizioni primarie per l'ascensione dell'Ungheria in Europa. - scrive Zoltán Gergő Varga sul portale della domenica, da cui evidenziamo alcune riflessioni.

Fekete-Győr non può fare a meno di sottolineare che non funziona che i lavoratori in Occidente ricevano lo stesso salario per 32 ore di lavoro a settimana che per 40 a casa . Lo ammetto onestamente, non importa quante volte mi imbatto in questa frase, non riesco a superarne il contenuto. Non si tratta di calcolo degli stipendi in proporzione al PIL, ma anche di un confronto approssimativo dei guadagni medi; sembra che Momentum, al livello delle promesse elettorali più economiche, non si sia nemmeno preso la briga di escogitare un punto di programma che non fosse almeno un'iniziativa senza fiato e noiosa in uno stato altamente sperimentale, in Germania, Spagna o Nuova Zelanda .

Naturalmente non aggiungono nemmeno che in Germania nel 2020 la settimana lavorativa di quattro giorni è stata discussa solo in relazione al fatto che durante la più grande epidemia di coronavirus non sarebbe stato necessario licenziare i lavoratori nelle varie fabbriche.

Poi c'è il tipo di suggerimento "siamo un paese di mezzo milione di persone LGBTQ".

I diritti LGBTQ non sono diritti umani fondamentali. Nemmeno l'infezione del sangue, per esempio.

E proprio come la società nel corso della storia ha buttato fuori se stessa, dicendo che non è possibile costruire una società su questo a lungo termine, così, grazie a Dio, il problema palloncino dei "diritti LGBTQ" non viene preso sul serio nella maggior parte del mondo fino ad oggi.

D'altra parte, l'affermazione di András Fekete-Győr secondo cui in Ungheria vivono 500.000 persone LGBTQ è semplicemente falsa.

In Ungheria, il 2% delle poche migliaia di persone che hanno completato il sondaggio LGBTQ si è dichiarato un tipo di persona non etero e l'1% si è astenuto. Da qualunque parte la guardi, anche se calcoliamo con dieci volte quella cifra, non ci avviciniamo ancora al mezzo milione di persone sulla cui barca - barca, zattera, la cui bandiera Momentum ha piantato la sua bandiera.

Usare l'adozione come esempio è sia tragico che ridicolo.

In Ungheria migliaia di famiglie (famiglie in senso cristiano) sono da anni in lista d'attesa per l'adozione. Perché Momentum pensa che l'aggiunta di qualche altra persona LGBTQ a questa folla risolverà il problema?

È un po' commovente che, secondo Momentum, il matrimonio di una manciata di persone e l'idillio weekend trascorso con i figli adottivi, esteso a tre giorni alla settimana, possano essere la chiave per rendere l'Ungheria "più europea".

Puoi leggere l'intero articolo di Zoltán Gergő Varga qui