... Più o meno per lo stesso motivo abbiamo fondato Fidesz in quella notte indimenticabile.

Sì, ecco perché...

Perché c'era ancora qualche costrizione interna. Come dice il Signore a Jónas nel capolavoro di Babits:

Il Signore disse a Giona: "Alzati e va'
a Ninive, grida contro la Città!
Là il guaio è grande, il male è straripato:
la sua schiuma sporca lava i miei piedi santi».

Quel modo. Questa era la situazione allora, nel 1988 (anche), e naturalmente saremmo potuti andare, come Giona, nel deserto dalla parola del Signore, saremmo potuti andare in Occidente, sfuggendo alla "profezia necessaria" - ma perché?

Ci sono momenti in cui non solo non è permesso, ma è anche impossibile scappare. Fidesz nel 1988 e la prima Marcia per la Pace nel 2012.

E la cosa più triste: sono praticamente la stessa cosa contro e per la stessa cosa. Per giustizia, equità, libertà, fede, patria. O per dirla in altro modo: contro tutti coloro che li hanno sfidati, negati e sputati addosso.

E ora sua maestà, il brillante Occidente, si è unito a loro. È sopravvissuta, si è rinnegata, come Roma alla fine del suo declino.

La processione della pace: confessione di fede, testimonianza.

Ed è certo che tu appartieni da qualche parte, a qualcuno, che non sei solo, e per quanta disonestà, menzogna, ingiustizia, servitù e abbietto antipatriottismo comportino, la maggioranza silenziosa mostra sempre se stessa e la sua forza.

I tiratori di risciò ci chiamano barbari, quando non sanno nemmeno cosa vuol dire non essere barbari. E hanno costruito la Torre di Babele, la chiamano "social media". Ma è lì che è venuto fuori il male. Non hanno altro che il loro risciò. Nessun pensiero, nessuna anima, nessuna fede, niente. Solo un risciò.

C'è qualcosa di più bello, c'è qualcosa di più edificante, che andare in silenzio, tenendosi l'un l'altro, insieme in momenti di questo tipo di bruttezza? Marciare…

Guardarsi, sorridere, sapere?

Sapere che su di noi, così, insieme, le porte dell'inferno non guadagneranno forza? Dopotutto, ci apparteniamo. E abbiamo una ragione. Abbiamo una famiglia, abbiamo un paese, abbiamo fede, abbiamo discendenti, non abbiamo solo i nostri miserabili, concreti, sporchi desideri. Quelli laggiù, davanti a noi, hanno solo i loro genitali percepiti e reali, stanno combattendo per loro. Questo è tutto ciò che resta della redenzione del mondo. Con questo miserabile combattimento rana-topo, usciranno dal mondo delle ombre con i loro genitali sostituiti - soli, solitari, futili, inutili, sul pavimento dei bagni pubblici.

E rimaniamo. Dopotutto, abbiamo qualcosa che va oltre noi stessi, la nostra polverosa esistenza. Abbiamo una ragione. Sappiamo che esiste una gerarchia nel mondo, e che non tutte le persone sono uguali, solo nel momento in cui nascono.

Sappiamo anche che vale solo per l'eternità, ecco perché ha senso. Per questo andiamo alla marcia della pace.

Ed è per questo che non abbiamo paura.

Fonte: demokrata.hu

Foto di presentazione: Dávid Mátrai