Capisco che a volte ti senti impotente. Capisco anche che le persone siano arrabbiate in questi momenti: la sensazione di impotenza può scatenare forti emozioni. Anche da persone che comunque non si rapportano alla realtà circostante su base emotiva.

D'altra parte, non riesco a capire perché, se abbiamo ragione o torto, a causa delle nostre lamentele, agiamo sulla base delle nostre emozioni, perché, quando l'attacco è finito, non possiamo dire: scusa, abbiamo lanciato il macina e intanto non guardavamo dove volava il pesante sasso, chissà dove si fermava e chi come trovare.

Péter Eckstein-Kovács, che ha una lunga storia nella politica e nella vita pubblica, ha pubblicato l'altro giorno su Facebook un breve post , in ungherese e rumeno, e una foto che ritrae il presidente e vice primo ministro dell'RMDSZ Kelemen Hunor, mentre parla al Congresso Fidesz.

Kelemen Hunor / hirado.hu

Il presidente si trova dietro un pulpito con la scritta: Per noi, l'Ungheria viene prima! E il testo del post (in ungherese e in una traduzione rumena un po' sciatta): "Vice Primo Ministro della Romania dietro lo slogan: Per noi, l'Ungheria è la prima!"

Ebbene, capisco che Péter Eckstein-Kovács (e anche altri) sia frustrato dalla realtà politica ungherese, oltre confine e da qui. Capisco anche che Péter Eckstein-Kovács (e altri) si sentano impotenti nella situazione data. E anche che si lascia trasportare dalla rabbia che deriva dall'impotenza.

Ma non capisco perché, dopo che l'attacco è finito, non possa dire: mi dispiace, ho tirato un po' troppo la macina. Non ho guardato dove si fermava quella particolare macina e chi trovava. Perché anche se non ci fosse una terribile guerra accanto, gli equilibri geopolitici europei e regionali non sarebbero così traballanti, questo post fotografico andrebbe comunque fuori strada (come si evince da alcuni commenti sotto il post), ovvero in prestazione politica inverosimile (quando non c'era guerra o altro, a parte la pandemia ): la comunità ungherese in Romania gioca all'estero, gioca per l'estero, infatti, gioca attraverso la Transilvania.

A dimostrazione del messaggio completamente assurdo, ecco un'altra immagine che ho visto anche nei commenti sotto il post.

Victor Ponta / Piazza principale

L'immagine ritrae l'allora Primo Ministro della Romania, Victor Ponta, che ha partecipato all'11° Congresso dell'RMDSZ nel 2013 come ospite invitato. Anche il primo ministro è in piedi dietro un pulpito (dove starebbe, nell'angolo?), sul quale si legge la seguente iscrizione: Sempre per gli ungheresi! Ops, quindi - nella lettura di Eckstein - il primo ministro rumeno Victor Ponta difende sempre gli ungheresi, agisce sempre per gli ungheresi, si alza sempre, mente, vive e muore per gli ungheresi. Non credo serva discutere oltre: l'associazione è così assurda che anche le autorità se la riderebbero a crepapelle se qualcuno la presentasse seriamente come, direi, un rischio per la sicurezza nazionale.

Una parola come cento: questo messaggio è andato molto, molto male. L'autore ha preso di mira forze e schieramenti politici che non gli erano simpatici (non c'è assolutamente niente di male in questo, infatti!), ma purtroppo ne ha trovato la propria comunità piena. Spero che Péter Eckstein-Kovács, che ha alle spalle una grande storia politica e pubblica, se ne renda conto prima o poi. Perché l'utile idiozia è comunque inutile, e in questo caso è anche dannosa. Anche se la strada che hai appena intrapreso è lastricata di buone intenzioni.

Jean St'ay / Piazza principale

Immagine di presentazione: Maszol.ro