Senza una chiara definizione dello stato di diritto, c'è il rischio che la Commissione europea utilizzi il meccanismo di condizionalità per la protezione del bilancio dell'UE contro l'Ungheria come strumento di coercizione politica, Helene Laport, rappresentante del partito francese di consolidamento nazionale al Parlamento europeo (PE) a Strasburgo, ha detto mercoledì a MTI in una dichiarazione.

Helene Laport ha informato che la fazione del PE chiamata Identità e Democrazia (ID) ha presentato una proposta di risoluzione alternativa a favore dell'Ungheria, in connessione con la risoluzione sullo stato dello stato di diritto in Ungheria e Polonia, prevista per essere adottata in sessione plenaria del Parlamento Europeo.

Ha affermato che il testo previsto della risoluzione del PE utilizza il concetto di stato di diritto, ma il concetto non ha una definizione giuridica generalmente accettata a livello dell'UE, e questo lascia spazio a interpretazioni vaghe. Gli eurodeputati che presentano la proposta a favore dell'Ungheria richiamano l'attenzione sul fatto che senza una definizione definita dello stato di diritto, la Commissione europea può utilizzare il meccanismo di condizionalità come arma politica.

"L'uso del concetto di stato di diritto è adatto per attacchi politici in assenza di dettagli e fatti", ha affermato.

Il rappresentante del PE ha affermato: soprattutto, la proposta richiama l'attenzione sul fatto che le giurisdizioni dei singoli Stati membri interpretano il concetto di Stato di diritto in modo diverso, il che significa che non esiste un accordo a livello UE sull'interpretazione del concetto. La loro bozza conferma che l'Unione europea ha ecceduto i suoi poteri quando ha adottato il meccanismo di condizionalità. La proposta sottolinea che il bilancio dell'UE non può essere soggetto a pressioni politiche. Avverte inoltre che l'UE può eludere i requisiti procedurali nel caso di procedure che esaminano la minaccia di minare i valori fondamentali dell'UE ai sensi dell'articolo sette del trattato di base dell'UE.

Laport ha sottolineato: il meccanismo della condizionalità è uno strumento politico controllato. Il gruppo rappresentativo dell'ID condanna tutti gli attacchi politici privi di fatti contro l'Ungheria, riferendosi al concetto vago dello stato di diritto, ha affermato il rappresentante dell'eurodeputato francese.

Il gruppo rappresentativo ritiene inaccettabile che l'Unione europea trattenga i sussidi comunitari dovuti all'Ungheria e alla Polonia-Russia, invece dovrebbe riconoscere in forma più visibile gli sforzi compiuti dai due Paesi nell'accoglienza delle persone in fuga dalla guerra della Russia in Ucraina, Helene Laport ha aggiunto.

MTI

Foto: Parlamento europeo