Gli atei sono stufi della parola "Ungheria cristiana", Tristan Azbej li ha aiutati a vederci chiaro.

Tristan Azbej, capo della Segreteria di Stato dell'Ufficio del Primo Ministro responsabile dell'aiuto ai cristiani perseguitati e dell'attuazione del programma Hungary Helps, ha condiviso sulla sua pagina Facebook la sua opinione sulla nuova campagna dell'organizzazione degli atei ungheresi.

Il Segretario di Stato scrive nel suo post che l'organizzazione dimentica che è proprio il quadro culturale cristiano che permette loro di lanciare liberamente una campagna le cui sfumature anticristiane offendono o provocano molti. “In molti Paesi di cultura non cristiana, l'irreligione è punibile allo stesso modo dell'appartenenza a una minoranza religiosa, come le comunità cristiane perseguitate”, ha spiegato.

Secondo Tristan Azbej, un altro errore della campagna è quello di definire il cristianesimo una religione. "Il cristianesimo non è una parola, ma - in questo contesto mondano - una cultura e un sistema di valori. Significa che noi ungheresi abbiamo creduto nell'immagine dell'uomo insegnata dalla Bibbia per mille anni. Crediamo nella dignità umana e nella responsabilità individuale, crediamo nella compassione, nel volgersi verso gli altri, nell'importanza delle comunità umane, crediamo nel bene comune, nella pace, in un ordine giusto", ha spiegato. Ha aggiunto che quando abbiamo deviato da questi valori, abbiamo cercato di tornare qui. “Il punto di riferimento, l'origine, la bussola e la voce della coscienza rimangono”, ha detto.

Ha sottolineato di essere orgoglioso del fatto che il re Sant'István abbia posto la nazione ungherese su questo piedistallo culturale cristiano, perché se non fosse stato così, non saremmo sopravvissuti alle vicissitudini degli ultimi mille anni. Ecco perché, secondo lui, qualsiasi tentativo di negare l'eredità cristiana è controproducente e condannato fin dall'inizio, grazie a Dio, ha osservato il segretario di stato.

"Buon Santo Stefano, Dio benedica l'Ungheria!" - ha concluso Azbej Tristan, capo della Segreteria di Stato dell'Ufficio del Primo Ministro incaricato dell'aiuto ai cristiani perseguitati e dell'attuazione del programma Hungary Helps.

Quasi centocinquanta persone hanno commentato il post nel giro di due ore.

Fonte: Magyar Hírlap

Foto MTI: Attila Kovács