Nell'interesse di una vera unione comunitaria, sia ai bambini che agli adulti è stato vietato l'uso dei telefoni cellulari in un parco giochi sull'isola italiana della Sicilia.

Grazie all'associazione dei genitori di Balestrate, lunedì è stato affisso all'ingresso del parco giochi il cartello che vieta i telefoni. Chi entra è invitato a riporre i propri dispositivi negli armadietti all'ingresso.

"Lo scopo di questo parco giochi è quello di attirare l'attenzione di bambini e genitori sui beni della comunità", ha affermato Riccardo Vescovo, l'ideatore del progetto.

«Evitando i social e i nostri smartphone possiamo apprezzare la realtà che ci circonda e riscoprire i valori della vita», ha spiegato Vescovo, che usando le Papa Francesco ha sottolineato: questa è un'opportunità per le persone di trascorrere il proprio tempo nella comunità reale invece che sui social media.

"Questa è una grande notizia sia per i bambini che per i genitori", ha detto Piera Testaverde, presidente dell'associazione dei genitori di Balestrate. Come ha notato, i bambini sono attenti a seguire le regole, ma anche i genitori sono ricettivi, visto che anche a loro piace allontanarsi per qualche ora dal mondo della tecnologia.

Il presidente dell'associazione dei genitori che ha introdotto il divieto di telefonare ha rivelato che per far rispettare la norma, hanno anche collocato nel parco giochi alcuni giochi che ricordano i vecchi tempi "perché i bambini possano giocare insieme ai nonni".

Il parco giochi di Balestrate, vicino a Palermo, visitato da centinaia di persone al giorno, è la prima piazza pubblica in Italia a vietare l'uso degli smartphone.

Fonte: MTI/ANSA

Foto: zinkevych/freepik.com

2022 più:

Varrebbe la pena seguire l'esempio dei siciliani, anche nei cortili degli insediamenti ungheresi. Magari ci saranno sindaci che farebbero anche qualche sacrificio economico (armadi, vecchi giocattoli) affinché mamme e papà possano giocare con i propri figli invece di premere il telefono. Non devi fare una domanda di vanità su queste cose, perché prendere buone iniziative e idee dagli altri non è un peccato, è persino encomiabile.