Kelemen Hunor si aspetta che la Romania possa entrare nell'area Schengen con le sue frontiere terrestri e d'acqua dal 1° gennaio 2023 e i suoi valichi di frontiera aeroportuali dal 1° marzo. Ne ha parlato il vice primo ministro della Romania nella conferenza stampa di giovedì pomeriggio ad Arad, rispondendo alla domanda di un giornalista.

Kelemen Hunor ha dichiarato: l'Unione europea subordina l'adesione a Schengen solo a condizioni tecniche e la Romania ha soddisfatto queste condizioni già nel 2011. Ha aggiunto di essere stato anche membro del governo nel 2011, quando la Commissione europea ne ha informato il governo rumeno. Ha aggiunto che il paese non è stato in grado di aderire da allora perché alcuni Stati membri hanno posto il veto.

Credeva che Francia e Germania già sostenessero l'adesione, non sapeva nemmeno che la Finlandia si sarebbe opposta. "C'è ancora una certa resistenza nei Paesi Bassi, ma sono già inclini all'accettazione", ha detto il politico, aggiungendo che il primo ministro olandese Mark Rutte dovrebbe visitare Bucarest nei prossimi mesi. "Sono convinto che anche i Paesi Bassi capiscano che il blocco non può essere sostenuto sulla base di criteri che non hanno nulla a che fare con le condizioni tecniche di Schengen", ha affermato Kelemen Hunor.

Il politico ha osservato: entro la fine dell'anno, la Commissione europea verificherà nuovamente se la Romania soddisfa le condizioni tecniche e, si spera, tutto andrà bene. Se ciò accadrà, a gennaio la Romania dovrebbe poter entrare a far parte della zona Schengen insieme a Bulgaria e Croazia, il che garantisce il libero attraversamento del confine rumeno-ungherese senza controllo dei documenti. Kelemen Hunor ha aggiunto: se l'adesione avrà luogo, sarà responsabilità della Romania fermare l'ondata migratoria alla frontiera esterna dell'area Schengen. Tuttavia, il paese è preparato per questo.

In risposta alla domanda di un giornalista, Kelemen Hunor ha anche affrontato la storia a Nagybánya, quando il sindaco Catalin Chereches ha coperto le insegne di un chiosco di pasticceria con trombe, che erano solo in ungherese, con bandiere rumene, e quando il vicesindaco Zsolt István Pap ha incoraggiato la tromba pasticceri per togliere le bandiere, ha revocato i poteri al vicesindaco.

Il politico credeva che il sindaco di Nagybánya avesse cercato di rimuovere il vicesindaco ungherese dalla sua posizione con l'azione, ma non ha raggiunto il suo obiettivo. Ha aggiunto: il nome del prodotto kürtőskálács - proprio come gli hot dog o gli spiedini - è conosciuto da tutti ed è scritto anche in ungherese sulle bancarelle di kürtőskálács a Bucarest, ma lì non dà fastidio a nessuno.

Fonte: www.vasarnap.hu

Immagine di presentazione: MTI/Gábor Kiss