Il Campionato Europeo di futsal dei sacerdoti cattolici di quest'anno si terrà dal 13 al 17 febbraio. si terrà a Timişoara (Romania), ha annunciato la diocesi cattolica romana di Timişoara.

A questo evento sportivo parteciperanno circa 220 pastori cattolici romani e greco-cattolici provenienti da diciassette paesi europei, tra cui Albania, Austria, Bosnia-Erzegovina, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Italia, Kazakistan, Kosovo, Montenegro, Polonia, Portogallo, Serbia, Slovacchia, Slovenia e, ovviamente, l'ospite di quest'anno è la Romania.

Il campionato, che di solito si tiene ogni anno in paesi diversi, è stato annullato nel 2021 e nel 2022 a causa della pandemia. Il concorso continuerà nel 2023 a Timișoara, che quest'anno detiene anche il titolo di Capitale europea della cultura.

Le partite del Campionato Europeo di Futsal per i sacerdoti si giocano su un campo coperto secondo le norme vigenti, con arbitri ufficiali e certificati. Squadre e sacerdoti di diversi Paesi hanno la possibilità di condividere con altri colleghi i valori cristiano-cattolici e la comune passione per il calcio. Inoltre, in occasione di ogni EB, i membri del team visitano nuovi luoghi, città e paesi, conoscono le persone che vi abitano, partecipano a programmi di massa e culturali e conoscono le varie attrazioni.

I campionati europei o nazionali di solito hanno anche uno scopo di beneficenza. L'ultimo EC Futsal si è svolto nel 2020 a Praga, Repubblica Ceca, e prima ancora nel 2019 a Ulcinj, Bar e Kotor, Montenegro. Nel 2023, Timisoara e la Romania ospiteranno questo evento sportivo europeo unico.

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Non è solo interessante chi parteciperà all'evento, ma almeno altrettanto chi non ci sarà. L'assenza del clero degli stati del Benelux e dei Paesi Bassi forse non è così sorprendente, dal momento che gli insegnamenti del cattolicesimo sono interpretati in modo piuttosto strano in quei paesi. Ma dove rimane la squadra nazionale dei tedeschi, dei francesi o della presunta Spagna cattolica, per esempio? Forse il clero è così vecchio che non gli piace più il calcio? O è che ci sono così pochi sacerdoti che intraprendono una professione?

Possibile. Ma non si può anche escludere che, per forte anticristianesimo, il clero dei paesi citati non intraprenda tale partecipazione, perché ha paura degli eretici? Soffiano infatti venti nuovi e alla precedente dichiarazione dei Ballibes, che la chiesa deve restare tra le mura della chiesa, si è risposto con una nuova: i sacerdoti devono pregare e non giocare a calcio...

Qui nell'Europa centrale, tuttavia, e anche nei Balcani, gli onorevoli signori prendono a calci il cuoio. Forza sacerdoti!

Fonte: diocesi cattolica romana di Timisoara