Il nuovo provvedimento controfirmato da papa Francesco, reso pubblico sabato dal Vaticano, rafforza la protezione delle vittime ed estende la pena per abusi spirituali e fisici anche ai laici che guidano organizzazioni ecclesiastiche.

Papa Francesco ha emesso una cosiddetta lettera apostolica auto-iniziata (latino: motu proprio), la cui riga di apertura era intitolata Vos estis lux mundi (Voi siete la luce del mondo). Si tratta di una modifica del documento papale pubblicato con lo stesso titolo nel maggio 2019.

Quattro anni fa, dopo essersi consultato con i vertici delle conferenze episcopali della Chiesa, papa Francesco in una lettera apostolica ha inasprito le pene del diritto canonico per gli abusi commessi dai membri della Chiesa. Il pacchetto di disposizioni dichiarava che i reati di abuso sessuale “offendono nostro Signore”, causano danni fisici, psicologici e spirituali alle vittime e feriscono la comunità dei fedeli.

La nuova versione di nove pagine appena pubblicata sostituisce la precedente lettera apostolica del 30 aprile.

È una novità che il Papa estenda la pena per reati mentali e fisici, compresi quelli sessuali, agli ex e attuali leader laici delle organizzazioni ecclesiastiche, nel caso in cui gli abusi siano avvenuti durante il periodo della loro leadership. Nell'elenco delle vittime di abusi, oltre ai minori, figurano separatamente anche gli adulti vulnerabili.

Il documento chiarisce quali organismi e uffici le diocesi devono prevedere per facilitare la ricezione delle denunce di abuso. Precisa che l'indagine ecclesiastica deve essere diretta dal vescovo che dirige l'area ecclesiastica dove è avvenuto l'abuso.

Conferma la necessità di tutelare legittimamente la reputazione e la privacy delle persone coinvolte nel caso.

L'arcivescovo Filippo Iannone, prefetto dell'ufficio legislativo vaticano, ha dichiarato al quotidiano della Santa Sede L'Osservatore Romano che il documento appena diffuso sintetizza la legislazione ei provvedimenti varati negli ultimi quattro anni.

Ha definito un risultato che per prevenire e fermare gli abusi sessuali, le diocesi hanno introdotto "metodi collaudati", anche nel campo della formazione dei sacerdoti.

Fonte: MTI

Immagine: servizio stampa vaticano