Chi paga il traghetto? Cioè, chi paga la sussistenza dei clandestini che non lavorano, ma usano il sistema sociale come fonte di denaro? Certo, quelli che lavorano e pagano le tasse.

Sempre più governi in Europa cominciano a rendersi conto - certo, con notevole ritardo - che accogliere migranti senza collare non è solo impossibilità di associare due culture, ed è insostenibile non solo a causa della travolgente ondata di terrorismo e criminalità , ma invece dell'auspicata prosperità economica, sta portando il paese verso la bancarotta .

Certo, ci sono anche parecchie persone - questi globalisti - che nascondono la testa sotto la sabbia come struzzi. O, peggio ancora, danno la colpa ai cittadini del Paese ospitante, raccontando loro tutto, come se potessero fingere che gli arrivi non siano disposti ad adeguarsi nemmeno alle leggi e alle regole scritte.

Cosa accadrebbe all'Ungheria se la signora Gyurcsány e la sua squadra salissero al potere? La risposta è semplice: dovremmo sostenerli con le nostre tasse. Ne parla anche l'economista Imre Boros