Il partito non parlamentare Most-Híd non è d'accordo con le intenzioni dei fautori della legge sul Minority Cultural Fund (KKA), così come con il contenuto della normativa, che vede come una limitazione dell'autonomia culturale.

László Sólymos (nella nostra foto), presidente del partito Most-Híd, si rivolge quindi al presidente Zuzana Čaputová.

L'agenzia di stampa TASR è stata informata martedì dalla portavoce del partito Klára Magdeme. Sólymos chiede al capo dello Stato di rinviare la legge al parlamento per la rinegoziazione, in modo che almeno dopo ci sia spazio per un dibattito sociale più ampio sulla proposta.

Secondo Most-Híd, gli emendamenti proposti creano condizioni disuguali per gli attori della cultura e dell'industria creativa. Il partito obietta inoltre che, escludendo completamente le imprese commerciali, la normativa trasmette il messaggio che la cultura delle minoranze nazionali in Slovacchia è vista come incapace e inadatta alla creazione di valori economici, e ha solo una funzione rappresentativa interpretata in senso restrittivo.

Il partito ritiene problematico anche l'iter legislativo, che ha omesso il preliminare confronto professionale e sociale. Le organizzazioni delle minoranze, l'organo consultivo competente del governo, il comitato responsabile per le minoranze nazionali ei gruppi etnici e il commissario governativo per le minoranze non sono stati coinvolti nel processo. La commissione parlamentare competente per i diritti umani e le minoranze nazionali non aveva raggiunto il quorum quando la proposta è stata discussa.

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