C'è una provincia tedesca con un nome che si adatta a una classica serie di Adone: Renania-Palatinato. Uomini muscolosi una volta costruirono lì la Porta Nigra, e poi il coraggioso Siegfried uccise il drago, così che dopo essersi bagnato nel suo sangue, sarebbe diventato invulnerabile e avrebbe combattuto per la mano della Borgognona Krimhilda. L'élite del cosiddetto medioevo "oscuro" riempì il paesaggio di imponenti castelli e castelli che comandavano autorità lungo i fiumi; tranne, ovviamente, la roccia sterile di Loreley, da dove la bellissima sirena dai capelli d'oro incantava gli incauti marinai con il suo canto.

Nello stesso luogo ora cercano il "vino queer" della provincia.

In un comunicato stampa, il segretario di stato "responsabile per gli stili di vita tra persone dello stesso sesso e l'identità di genere" ha invitato tutti i viticoltori lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e non binari della Renania-Palatinato a farsi avanti con i loro vini, di cui il Il Ministero della Famiglia acquisterebbe 500 bottiglie. L'idea è che nel prossimo anno il ministro e il segretario di stato per gli affari LGBT presenteranno tali vini in occasioni rappresentative, come ambasciatori della diversità. “Posso versarti del Riesling caldo?”; "Consiglio il nostro vintage trance sylvan del 2020"; oppure: “Mi permetta, Primo Ministro, di darle questo spätburgunder; immaginate che sia stato realizzato in un'azienda vinicola il cui responsabile economico è una lesbica!" - così sembrano andare le cose, e quale intenditore non sarebbe più eccitato dalla vita sessuale dei dipendenti della cantina che dall'energica acidità?

Quando si inviano le bottiglie, è necessario indicare almeno l'esatta posizione della persona queer in azienda, ma non è obbligatorio fornire informazioni sulla bevanda stessa. La natura del paesaggio, la vigna, è secondaria; il punto è che l'assaggiatore può godere dell'ideologia corposa e di carattere. Anche se chissà: forse non importa davvero, e un vero sommelier rileverà nel finale una nota aromatica separata, con la quale sta bevendo il vinceller.

Sul vasarnap.hu potete leggere l'intero articolo di Francesca Rivafinoli, che l'autrice conclude con:

... sarebbe ora di indire un'altra gara pubblica "Queer wine in a queer glass!" intitolato, per i soffiatori di vetro LGBTQIA+.

Immagine in primo piano: Pixabay